Gli anfibi di tutto il mondo stanno subendo preoccupanti cali di popolazione. Tra le cause: la diffusione di diversi agenti patogeni. Uno di questi, presenti in più varietà, è il “Ranavirus” causa di di malattie infettive che determinano alte mortalità di anfibi come anche di rettili e di pesci. Uno di questi “Ranavirus” è responsabile di decessi di rana rossa o alpina (Rana temporaria) che sta interessando da alcuni anni i corpi idrici del confinante Parco Nazionale del Mercantour ma che ultimamente è stato segnalato anche nel territorio italiano. Il virus si sviluppa negli organi degli individui, si trasmette per contatto fra gli animali, non può svilupparsi fuori dell’ospite e sopravvivere nell’ambiente (acqua o sedimenti) che per pochissimo tempo.
La mortalità delle rane infettate non è totale: alcuni individui possono resistere e contribuire a mantenere o disperdere il virus. Altri organismi, come i pesci (salmonidi, vaironi…) non sono colpiti da “Ranavirus”, ma possono diventarne portatori sani. In collaborazione con i partner francesi anche l'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime sta monitorando la sua diffusione, invitando tutti i frequentatori del territorio a segnalare eventuali anfibi trovati morti in laghi e pozze. “Ranavirus” non è trasmissibile all’uomo.
Alcuni consigli per evitare di dare un contributo alla diffusione della malattia nelle Aree Protette Alpi Marittime:
- Non toccare gli anfibi perché in questo modo potreste trasmettere il virus tra gli individui.
- Non trasferire specie potenzialmente portatrici del virus come ad esempio i pesci da un lago all’altro.
- Disinfettare, se possibile, oggetti e attrezzature (borracce, contenitori per l’acqua, scarponi, stivali da pesca…) che sono state a contatto con l’acqua di un lago prima di frequentarne un altro. Si può procedere alla loro disinfezione con una soluzione alcolica o al minimo lasciarli seccare al sole.