Si doveva parlare di foibe, in particolare delle ragioni che hanno portato il Comune di Cuneo a negare il proprio patrocinio
a un evento organizzato in città dal Comitato 10 Febbraio. Si è virato su tutt’altro, nel momento in cui
Beppe Lauria (Indipendenza!) ha tirato in mezzo uno degli appuntamenti della rassegna “8 marzo è tutto l’anno” organizzata dal Comune.
Si tratta del convegno “La coppia, la sessualità, il consenso, le parentele: nuovi paradigmi”, tenutosi al NUOvO lo scorso giovedì con la partecipazione dell’ostetrica ed educatrice Anita Fortunato. Nella presentazione si parlava di un “viaggio guidato da alcuni testi fondamentali e rivoluzionari, come “La zoccola etica” di Dossie Easton e Janet Hardy” e dell’esplorazione del “mondo del poliamore e delle non monogamie etiche”. “Il suo ‘fare cultura’ è parlare di poliamore, monogamia e tradimenti?” ha domandato Lauria all’assessore alla Cultura Cristina Clerico, per poi aggiungere: “Prendo atto che non dà il patrocinio a un evento riconosciuto da una legge dello Stato ma non ha problemi a concederlo a chi va a parlare ai ragazzi del poliamore”. In chiusura del suo intervento, con uno degli usuali coup de théâtre, il consigliere ha “omaggiato” la sindaca con una copia del libro di Roberto Menia 10 febbraio. Dalle foibe all’esodo e l’assessore con il Kamasutra. “Sono sempre felice quando ricevo un libro” è stata la risposta elegante dell’esponente della giunta, dopo una bagarre che ha coinvolto la capogruppo del Pd Claudia Carli: “A un uomo avrebbe fatto lo stesso regalo?”. “Non ho regalato quel libro perché l’assessore è una donna - ha poi precisato Lauria - ma perché non condivido alcuni messaggi veicolati all’interno di un progetto culturale al quale è stato dato il patrocinio”.
“La lettura della risposta che ha motivato la mancata concessione del patrocinio è talmente stravagante che non sapevo se ridere o piangere” aveva detto l’esponente dell’opposizione di destra: “All’iniziativa ho partecipato e mi dispiace che lei non l’abbia fatto: quando ho fatto l’assessore ho partecipato a manifestazioni della sinistra, perché credevo fosse un dovere delle istituzioni essere presenti”. A queste conclusioni si è associata Noemi Mallone di Fratelli d’Italia, illustrando un’analoga interpellanza sul tema: “Ci teniamo nuovamente a esprimere il nostro rammarico: poteva essere un’occasione importante per voi e anche questa volta l’avete persa”.
“Se è vero che un’occasione è stata persa - ha ribattuto Clerico -
forse l’hanno fatto i proponenti, probabilmente per maldestria involontaria: i patrocini a singoli eventi non vengono concessi”. Un mero problema procedurale, insomma, rispetto al quale l’amministrazione garantisce comunque la propria disponibilità al confronto:
“Siamo certi che rincontrandoci a breve potremo porre rimedio”. Anche la sindaca
Patrizia Manassero tende la mano:
“Al Comitato 10 Febbraio abbiamo proposto di parlarne in tempo utile per elaborare un calendario”. Come per il cartellone di eventi del 25 aprile, ha ricordato la prima cittadina,
“non è una passeggiata organizzare queste commemorazioni”. C’è uno spiraglio anche per quanto riguarda la
possibile intitolazione della passeggiata di corso Secondo Solaro a
Norma Cossetto:
“Gli uffici stanno lavorando alla convocazione della commissione Toponomastica. Non abbiamo un numero enorme di strade da intitolare, ma era uno dei temi già emersi”.
A ribadire il proprio no è la sinistra civica: “Quello che è indubitabile - per Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) - è che la responsabilità di questa guerra è del fascismo e che migliaia di cittadini sloveni vennero perseguitati dal fascismo: la caduta del fascismo ha dato luogo a fenomeni di rivalsa da parte della resistenza jugoslava con episodi ugualmente inaccettabili”. Il compagno di gruppo Nello Fierro concorda: “Il giorno del ricordo viene utilizzato come un tentativo di raccontarci la ‘nostra’ Shoah, quando in realtà è un episodio drammatico al termine di una guerra scatenata dai nazifascisti”. Da lui anche una difesa dell’evento contestato da Lauria: “Voglio difendere l’iniziativa organizzata al NUOvO: era tenuta da un’esperta e non era sicuramente una questione banale”.
Molto diversa la posizione del gruppo Centro per Cuneo, espressa dalla consigliera Flavia Barbano: “Capita ancora di imbattersi in qualche sporadico tentativo di negare la verità storica - o di ammetterla con fatica, sottoposta alla condizione che debba ogni volta necessariamente richiamare l’altra drammatica ferita del Novecento, la Shoa, che tutti noi abbiamo ricordato in occasione della Giornata della Memoria. Come se la vicenda delle foibe non meritasse d’essere ricordata di per sé”. “Nessuno - aggiunge la consigliera centrista, riprendendo le parole del presidente della Repubblica - deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature - tutte le dittature - falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di stato”.