"A distanza di diversi anni dall’apertura dei primi centri commerciali anche un altro gruppo della Gdo sembra interessarsi all’insediamento in città. Si tratta di ipotesi in quanto non si conosce al momento chi sarà il competitor, ciò che è sicuro è la ratifica da parte dell’amministrazione comunale di Cuneo dell’accordo di programma che riconosce la localizzazione commerciale urbano periferica non addensata di tipo L2 lungo corso De Gasperi, alla rotonda dei Vigili del Fuoco, l’ultimo spicchio di terreno non edificato”. Lo scrive in un comunicato diffuso oggi, martedì 18 aprile, Confcommercio Cuneo. Il tema è quello dell’ipotesi di un nuovo insediamento della grande distribuzione organizzata nell’area all’angolo tra corso De Gasperi e via degli Artigiani, già a destinazione commerciale da Piano Regolatore, a poche decine di metri dall’Ipercoop. Una possibilità già contestata, nelle scorse settimane, da Giancarlo Boselli: “Che senso ha consumare ancora suolo lì? Nessun rispetto per il commercio colpito da decenni da operazioni simili. Nessuna attenzione per il quartiere”, aveva scritto in un post su Facebook il consigliere comunale degli Indipendenti.
“Confcommercio Cuneo, come previsto dalle procedure, ha partecipato nel 2019 alla rielaborazione dei criteri di programmazione degli insediamenti commerciali approvati con delibera del Consiglio Comunale. Nel corso dei lavori di concertazione si è ribadita l’esaustività della metratura commerciale presente concentrata nei grandi poli del commercio, lasciando ovviamente libera la possibilità di insediamento agli esercizi di vicinato”, si legge nel comunicato citato in apertura.
“Ci lascia un po’ di amaro in bocca - afferma Luca Chiapella, presidente di Confcommercio Cuneo - constatare che, a pochi mesi di distanza, più precisamente il 1° luglio 2020, appena conclusa la procedura di programmazione condivisa che ha visto al tavolo l’amministrazione e le organizzazioni delle Imprese e dei consumatori, sia stata presentata questa richiesta di localizzazione L2 con una superficie di oltre 40 mila mq. È chiaro che le condizioni di compatibilità urbanistico-commerciali e di viabilità previste dalla Regione Piemonte lo consentono, certo è che nel 2023 ci saremmo aspettati una più spiccata sensibilità verso la programmazione partecipata degli spazi urbani, le politiche di rigenerazione urbana, la lotta alla desertificazione commerciale a tutela anche dei cittadini, senza dimenticare l’azzeramento del consumo di suolo. Tutti argomenti che in questi anni, anche con la creazione dei Distretti del Commercio, abbiamo cercato di rafforzare e diffondere tra i rappresentanti politici deputati al governo del territorio”.
“Oggi - conclude Chiapella - non possiamo che auspicare che nonostante tutto il tessuto economico cuneese in un momento ancora molto difficile regga e che l’operazione non si riveli l’ennesima speculazione immobiliare che lascerà sul terreno ulteriore cemento, con capannoni vuoti alla mercé di occupazioni irregolari e relativo degrado”.