Premessa: in base alle attuali disposizioni governative la pesca sportiva non è un’attività necessaria, quindi al momento non è possibile andare a pescare, almeno fino al cessare delle restrizioni alla mobilità individuale imposte dai decreti. Ciò detto, la Provincia sta continuando a lavorare per pianificare l’attività anche in questo settore ed ha pubblicato lunedì 20 aprile sul sito dell’ente
www.provincia.cuneo.gov.it la nuova carta della pesca aggiornata.
Tante le novità 2020. Sono stati istituiti due nuovi tratti in cui è possibile pescare rilasciando i pesci, le cosiddette zone “no kill” sul torrente Maira: nel comune di Cavallermaggiore per il tratto dal ponte della strada provinciale 129 a valle sino allo sbarramento posto circa cento metri a valle dell’ex ponte ferroviario per circa 1 km; nel comune di Cavallerleone nel tratto a 400 metri circa a monte della Pedaggera sino allo sbarramento dell’incile canale Brunotta per una lunghezza complessiva di circa 700 metri. Per quanto riguarda le zone turistiche di pesca (ztp), nel 2020 è stata concessa l’istituzione sul torrente Grana, nel comune di Pradleves, nel tratto compreso, a valle, tra il ponte ad archi sulla provinciale 23 “Ponte Nuovo” e, a monte, dal ponte in ferro in località “Casei Gerlo”, per una lunghezza totale di circa 1,450 metri.
Di seguito i nuovi tratti a divieto di pesca istituiti nel 2019 in vigore fino al 2021 e che sono indicati in dettaglio anche sul retro della carta pesca: 127 Zona ripopolamento ittico sul canale Serro a Beinette dalla cascina Gioppi alla cascina Maruffi per una lunghezza di 800 metri; 128 zona ripopolamento ittico su rio Ricorezzo a Ceva dall’opera di presa della bealera Mollere a valle sino alla confluenza nel rio Cevetta; 129 zona ripopolamento ittico su rio Canile a Ceva dalla confluenza con il torrente Cevetta a monte per 400 metri; 130 zona ripopolamento ittico sul canale Vermenagna a Cuneo dal ponte in località Tetto Gautieri a valle sino a 300 m dalla Borgata Baracchi per una lunghezza di 800 metri; 131 zona ripopolamento ittico canale Vermenagna a Cuneo dal ponte in località Tetto Gautieri a valle fino alla presa irrigua sul canale presso casa Giordano per una lunghezza di 300 metri; 132 zona ripopolamento ittico su Rio Parone a Garessio dal ponte di Pian Bernardo a valle sino alla confluenza con in Tanaro; 133 zona ripopolamento ittico sul rio Luvia a Garessio da 400 metri a monte sino alla confluenza con il Tanaro;134 zona ripopolamento ittico su rio Malsangua a Garessio dal ponte stabilimento “San Bernardo” a valle sino alla confluenza in Tanaro; 135 zona ripopolamento ittico su rio Casario a Garessio da 400 metri a monte sino alla confluenza in Tanaro; 136 zona ripopolamento ittico su rio Murseco a Garessio da 400 metri a monte sino alla confluenza in Tanaro; 137 zona ripopolamento ittico su rio Piangranone a Garessio da 400 m a monte sino alla confluenza in Tanaro; 138 zona ripopolamento ittico sul rio Bianco a Garessio da circa 500 m a monte del ponte di pietra sulla strada comunale “Sparvaira” a valle sino a circa 130 m dallo stesso (tratto costeggiato da strada comunale sterrata); 140 zona ripopolamento ittico su rio Molinazzo a Priero dalla confluenza con il torrente Cevetta alla confluenza del rio Chiaggi nel rio Molinazzo (bivio provinciale 55 con strada per la costa di Priero) 400 m a monte della confluenza con il torrente Cevetta; 139 zona ripopolamento ittico su rio Salessola a Sale Langhe dalla confluenza con il torrente Cevetta al ponte sulla provinciale 430 di Ceva in località Cerrero (400 m a monte della confluenza con il torrente Cevetta); 141 zona ripopolamento ittico sul rio Borbera a Torre Mondovì dall’attraversamento a fondo di via Cantone in borgata Borbera a valle sino alla confluenza con il torrente Corsaglia.
Si ricorda che le limitazioni alla stagione di pesca riguardano esclusivamente i pescatori sportivi e ricreativi mentre le attività produttive legate alla pesca professionale e all’allevamento di pesci (acquacoltura e itticoltura) rientrano tra le attività non sospese e quindi possono continuare a svolgersi nel rispetto delle prescrizioni stabilite. Il divieto di pesca espone gli eventuali trasgressori a pesanti sanzioni amministrative previste per l’inosservanza delle disposizioni emanate per il contrasto del coronavirus.