Il recupero dei fabbricati per evitare l’eccessivo consumo di suolo, le ristrutturazioni edilizie, l'utilizzo dei rustici, dei locali sottotetto e dei seminterrati, la delocalizzazione degli edifici costruiti in aree a rischio idrogeologico, le premialità e le agevolazioni per i cittadini, le competenze dei Comuni in rapporto con i piani regolatori sono i punti principali della nuova legge sull’urbanistica e le ristrutturazioni edilizie approvata il 17 maggio dal Consiglio regionale e che modifica le leggi regionali 56/1977, 16/2018 e 13/2020.
Il presidente e il vicepresidente della Regione Alberto Cirio e Fabio Carosso commentano che "la lotta alla burocrazia, che era stata promessa per un Piemonte più veloce e alleggerito da molti di quei lacci e laccioli che spesso non sono una garanzia ma solo un appesantimento burocratico, diventa legge per un settore come l’urbanistica, determinante per lo sviluppo e l’economia del territorio. L’edilizia è un traino per tutto il sistema economico e oggi più che mai, dopo due anni di pandemia e con i rincari internazionali di energia e materie prime che stanno mettendo in difficoltà molti cantieri, sostenere chi lavora alleggerendo i carichi di burocrazia non è solo una priorità, è un dovere".
In particolare, il provvedimento rende più facile il recupero a fine abitativo dei sottotetti, a vantaggio del migliore utilizzo dei volumi esistenti, riduce da 120 a 90 giorni il tempo per dare risposte, trascorsi i quali varrà il silenzio assenso, incentiva l'efficienza energetica degli edifici escludendo dal conteggio delle cubature gli spessori necessari per realizzare coibentazioni, consente inoltre il recupero dei piani terra degli edifici a pilotis per ricavarne locali abitabili, permette lo spostamento di cubature edificabili da un'area all'altra di un Comune senza varianti al piano regolatore.