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Il 15 febbraio il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento con cui la Regione Piemonte stabilizza gli oltre 80 medici che lavorano sulle ambulanze del 118 con contratti a tempo determinato”: si apre così il testo della petizione lanciata sul portale Change.org da
Stefania Batzella, consigliera regionale dei Moderati, a favore della stabilizzazione dei medici precari del 118 piemontese. Il provvedimento era stato approvato lo scorso 17 dicembre dal Consiglio regionale,
ma è stato di fatto congelato dal Governo. In settimana erano arrivate le aspre
critiche di Sergio Chiamparino, ora l'iniziativa della consigliera dei Moderati.
Prosegue il testo della raccolta firme: “
Con questo provvedimento si dà l’opportunità di un lavoro a tempo indeterminato ai quei medici che da molto tempo – in qualche caso anche 10 anni - lavorano al 118 e che quotidianamente ci salvano la vita, con spirito di sacrificio, con professionalità e totale abnegazione. La stessa procedura è stata seguita da Liguria, Toscana ed Emilia Romagna e il Piemonte già in passato aveva stabilizzato altri medici del 118. In quei casi non c'è stata alcuna impugnazione. Non era mai accaduto che un Governo si opponesse alla lotta al precariato. Questa volta, invece, lo ha fatto, adducendo motivazioni di carattere squisitamente tecnico, sostenendo che questa legge viola una serie di cavilli giuridici. Invece di risolvere questi presunti problemi e dare stabilità agli 80 medici precari, quindi, ha deciso di bloccare la legge. E ora i nostri medici restano precari”. La petizione è reperibile cliccando
QUI.
A commentare con toni duri la situazione anche i diretti interessati, i medici, tramite un comunicato stampa del CAMPEST 118 (Comitato Autonomo Medici Precari dell’Emergenza Sanitaria Territoriale 118 Piemonte) pubblicato sulla pagina Facebook “Medici precari del Piemonte” che pubblichiamo integralmente qui di seguito.
Apprendiamo con sbigottimento che i medici precari del 118 piemontese ancora una volta vedranno rimandata la stabilizzazione dei propri contratti di lavoro. Con grave senso di cinismo, alla scadenza dei termini utili, il Governo nazionale ha infatti impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la Legge Regionale, che il Piemonte aveva approvato a Dicembre 2018 proprio con l’intento di stabilizzare gli 80 medici che da anni prestano servizio sulle ambulanze piemontesi, per scongiurare le carenze determinate da bandi andati ripetutamente deserti. Se a suo tempo abbiamo ammirato la responsabilità assunta dal Consiglio Regionale del Piemonte, allo stesso modo oggi purtroppo riteniamo ridicole le motivazioni di “illegittimità” mossegli dal Governo. E soprattutto le riteniamo risibili rispetto all’illegittimità e all’immoralità – queste reali, purtroppo – che si annidano nello sfruttamento di tale categoria di medici, che tengono in piedi il servizio di Emergenza 118 e garantiscono alla popolazione Livelli Essenziali di Assistenza nazionali. Tale sfruttamento è infatti basato su un precariato che dura ormai da troppi anni, in barba ad ogni legge nazionale ed europea in materia di lavoro. Tralasciando la gravità di un’impugnativa statale che non ha precedenti nella storia repubblicana - non credevamo di essere così importanti! - è evidente che siamo finiti vittime di una campagna elettorale becera e nella quale noi non vogliamo essere trascinati. La politica nazionale, che dovrebbe combattere la precarietà dei lavoratori e non favorirla, non era infatti mai arrivata a bloccare nessun’altra procedura regionale di stabilizzazione dello stesso tipo, né passata né attuale (vedasi analoghe procedure piemontesi, toscane, emiliane, per non parlare di quella ligure, contemporanea ed identica alla nostra). Comunque, ribadiamo che una campagna elettorale di questo tipo ci disgusta e disgusta tutti i cittadini. A noi e alle nostre famiglie interessano i nostri contratti di lavoro e la continuità dell’assistenza che possiamo prestare ai nostri concittadini quando a noi chiedono aiuto. Si vergognino – non ci vengono in mente altre parole – coloro che, dopo tanti anni di trattative, hanno vigliaccamente bloccato la nostra stabilizzazione a procedure ormai già concordate ed avviate. E soprattutto, costoro sappiano che i medici precari 118 del Piemonte, stufi di essere raggirati da politici miopi e superficiali, stavolta sono davvero pronti alla mobilitazione, con gravi ripercussioni sul funzionamento dell’intero sistema: essi rappresentano quasi il 40% dei medici che prestano servizio sulle ambulanze in Piemonte. Per scongiurare questo pericolo, il Campest 118 Piemonte chiede soltanto che si rispetti il loro diritto a lavorare in una condizione di stabilità, senza ulteriori prese in giro.