Il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel solco delle attività avviate dal Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, con la Regione Piemonte, il Comune di Torino, i competenti organismi sportivi e universitari e gli altri soggetti del territorio, conferma l’ulteriore corso degli adempimenti volti a sostenere la candidatura di Torino e del Piemonte per l’assegnazione della XXXII edizione delle Universiadi Invernali, in programma nel 2025. Nei giorni scorsi il dossier con gli ultimi aggiornamenti relativi agli interventi infrastrutturali e al piano dei costi è stato trasmesso dalla Regione ai fini della compiuta valutazione e della quantificazione del possibile contributo governativo rispetto al quadro esigenziale previsto.
“Le Universiadi - osserva l’assessorato regionale allo Sport - rappresentano una manifestazione sportiva di primissimo piano che andrebbe a svolgersi in un contesto territoriale che ha dato - e continua a dare - un grande valore aggiunto all’immagine dell’Italia quale Paese ospitante di eventi di rilevanza internazionale. Il Dipartimento, la Regione Piemonte e il Comune di Torino ritengono che tali manifestazioni, specie nella fase di ripresa dall’emergenza pandemica, possano costituire efficace strumento di rilancio e valorizzazione sia in termini economici che di inclusione sociale, partecipazione giovanile, coinvolgendo anche il mondo della disabilità”.
Gli studi di fattibilità per la realizzazione dei villaggi/residenza destinati ad accogliere le delegazioni partecipanti alle Universiadi invernali del 2025 - anno nel quale la città si candida anche ad ospitare i “Winter Games Special Olympics” - sono stati elaborati dalla cabina di regia del Comitato Promotore “Torino 2025”, presentato lo scorso 30 novembre e composto da Regione, Comune, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Edisu, CUSI Piemonte, CUS Torino. Quattro i principi direttivi: contenere i costi, limitare l’utilizzo del suolo, riqualificare aree urbane dismesse, realizzare edifici a bassissimo impatto ambientale. Una filosofia e un lavoro di squadra molto apprezzati dal Dipartimento che ha espresso massima considerazione per il dossier e, ai fini del sostegno, la più ampia disponibilità ad individuare modalità di accesso e di erogazione di un idoneo contributo, attraverso le previste procedure e compatibilmente con gli stanziamenti di bilancio. Ciò potrà consentire, in collaborazione con gli altri attori interessati, di soddisfare le garanzie e le coperture delle obbligazioni finanziarie connesse all’evento che tornerebbe nella città di Torino dove fu organizzato il primo appuntamento nel 1959.
“Come Regione Piemonte non possiamo che ringraziare il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che fin dal primo momento ha sposato la nostra idea di portare questo evento nella nostra Regione - afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Questa ennesima conferma, poiché giunta in un momento di transizione politica, ha un significato importante e getta le basi per confermare l’impegno di tutti per conseguire l’obiettivo che ci siamo dati”.
L’assessore allo Sport della Città di Torino, Roberto Finardi, ringrazia il Dipartimento Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sottolinea che “con il giudizio positivo espresso sulla parte aggiornata del dossier dedicata ai progetti relativi alle strutture di accoglienza e con la conferma del sostegno governativo anche finanziario per la loro realizzazione, la candidatura di Torino e del Piemonte si presenta oggi ancora più forte. Ciò rende sicuramente più concreta la possibilità di poter ospitare l’edizione 2025 delle Universiadi invernali: un evento di sport prestigioso per il nostro Paese, che sicuramente potrà portare ampie e positive ricadute non solo per il sistema universitario piemontese, ma per la città e tutta la regione, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale, contribuendo a favorirne il rilancio nella fase di ripresa che, auspicabilmente, dovrà seguire il periodo di crisi legato anche agli effetti della pandemia da Covid 19”.