Avrebbe dovuto svolgersi oggi a Cuneo ma, a causa dell’emergenza dettata dalla seconda ondata della pandemia, è stata organizzata online la presentazione del progetto “Unita- Universitas montium” e della Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Questo progetto, che ha preso il via ufficiale a inizio mese, prevede il coinvolgimento, oltre all’Università di Torino, di cinque atenei da tutta Europa: l’Università Savoie Mont Blanc (Chambéry, France), Pau et Pays de l’Adour (Pau, Francia), Saragozza (Spagna), Beira Interior (Covilha, Portogallo) e Vest din (Timisoara, Romania). L’obiettivo di “Unita” è il sostegno alla maturazione di un’identità europea, la promozione dello sviluppo sostenibile dei territori montani periferici e transfrontalieri, del multilinguismo e della diversità delle lingue in Europa. L’iniziativa ha visto la partecipazione del Comune di Cuneo in qualità di partner associato.
“Cuneo è tutt’altro che una sede secondaria, conta quasi 4 mila studenti, di cui la metà nel capoluogo”, ha detto il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna. Citando poi “l’europeista” Cavour, ha parlato della necessità pensare agli “europei di domani”. Il dirigente ha definito l’obiettivo, quello di arrivare al 50% degli studenti nel giro di qualche anno. “Oggi solo il 17% svolgono un’esperienza all’estero - ha osservato Geuna -. Troppo poco, l’Europa unita passa anche per gli scambi culturali”. Scambi che non prevedono solo studio, ma che "saranno orientati a fare esperienze nel mondo del lavoro in un paese diverso dal nostro”. “Oggi viviamo una pandemia globale - ha concluso Geuna -, ma dobbiamo pensare al domani”.
“Abbiamo creduto in questo progetto perché l’obiettivo che si pone è coinvolgere i nostri territori, proponendo un’alleanza forte - ha osservato il presidente del Consiglio comunale di Cuneo, Alessandro Spedale - Un modello che vede protagoniste aree montane e di confine, che tra loro hanno affinità tra le lingue romanze, tra le quali Cuneo vuole essere un punto di riferimento”.
Nell’occasione si è anche parlato della Conferenza del Futuro dell’Europa, il progetto biennale lanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen all’inizio della sua presidenza e che vedrà il coinvolgimento di cittadini di ogni estrazione, i rappresentanti della società civile e le parti interessate a livello europeo, nazionale, regionale e locale nella definizione delle priorità dell'UE.
“Bisogna modernizzare il concetto di cittadinanza europea - ha affermato il Capo Unità della Direzione generale della Comunicazione della Commissione Europea, Alessandro Giordani -. Facendo insieme debito si fanno risorse fino a ieri insperate e la potenza di fuoco dell’Unione Europea cresce, ma è necessario che l’esercizio della democrazia sia compiuto: a oggi non c’è controllo democratico del Parlamento sulla Commissione Europea e manca un’opinione pubblica che sia cosciente delle opzioni e delle idee contenibili sul futuro. Lavoriamo per questo”.