Torna a sollevare la questione delle vaccinazioni anti-Covid il consigliere comunale cuneese Beppe Lauria, che oltre a ribadire la sua
convinta posizione “no green pass” ha annunciato la presentazione di un’interpellanza riguardo all’accesso dei minorenni negli hub vaccinali.
La vaccinazione dei minori di 18 anni impone che il soggetto sia accompagnato all’hub vaccinale da entrambi i genitori. Nel caso in cui uno o entrambi non possano presenziare fisicamente, è necessario compilare e consegnare una delega (unita a una copia di un documento di identità) per ciascun genitore assente. Se mancano entrambi, inoltre, è comunque necessaria la presenza di un parente maggiorenne accompagnatore. La questione è già stata oggetto di pronunciamenti anche nelle aule di tribunale: una sentenza del giudice civile di Monza, lo scorso 22 luglio, ha posto fine al dissidio tra due ex coniugi sull’opportunità o meno di lasciar vaccinare il figlio quindicenne dichiarando prevalente la volontà espressa dal giovane in tal senso e la salvaguardia della sua salute psicofisica anche in riferimento alle limitazioni nella vita relazionale che il minore avrebbe potuto subire in caso contrario. Anche il tribunale di Ravenna appena due settimane fa è pervenuto a conclusioni analoghe.
Diverso è il caso in cui, invece, siano i ragazzi a presentarsi da soli al centro vaccinale. Questo secondo Lauria sarebbe avvenuto in circostanze nelle quali alcuni adolescenti si erano prenotati tramite l’utilizzo di app “senza che nessuno si sia preoccupato del fatto che si trattasse di minori”. Un quadro “non accettabile”, afferma il consigliere, a prescindere da quale sia la volontà dei familiari.
Al sindaco Federico Borgna, in qualità di responsabile cittadino della salute pubblica, Lauria domanda altresì delucidazioni sul fatto che il modulo di consenso informato consegnato alle famiglie rechi scritto che l’Agenzia Italiana del Farmaco fissi un limite di età superiore ai 16 anni per il vaccino Comirnaty (Pfizer) e ai 18 anni per Moderna.