“I disagi esistono e sono evidenti. Chi è in grado di gestire su smartphone le credenziali è avvantaggiato, ma hanno lasciato abbandonati a loro stessi i numerosi correntisti meno avvezzi alle nuove tecnologie e soprattutto i molti anziani che non riescono a mantenere la digitalizzazione, non avendo Internet e cellulari di ultima generazione”. Così interviene indignato sulla questione il sindaco Giacomo Luigi Gaiotti, sollecitato dai diversi cittadini arrabbiati in merito al malfunzionamento delle filiali montane di Intesa Sanpaolo, in seguito alla fusione dell’istituto di credito con Ubi Banca.
“Non è possibile vedere, nonostante la preventiva presa di appuntamento, lunghe code davanti agli sportelli - prosegue il primo cittadino - per poi, una volta giunto il proprio turno, non sentirsi dare una risposta pronta ma un: ‘Venga la prossima volta perché non si riesce a risolvere il problema’. Ricordo che qui ci sono anche persone che scendono dai rifugi a piedi e con lo zaino in spalla, dopo aver percorso chilometri, non esiste che debbano fare viaggi a vuoto”.
Gaiotti afferma che dopo il passaggio dei conti correnti da un gruppo all’altro le operazioni di routine, come i cambi di Iban, carte di credito, passaggi di domiciliazioni, ottenere le credenziali per accedere ai servizi di home-banking, attivazioni di carte e codici Pin, “sono diventate un’impresa titanica”. Molti utenti si sono presentati agli sportelli e sarebbero stati invitati caldamente a servirsi dei mezzi telematici e, se non in grado di gestire i vari passaggi richiesti dal computer, a farsi “aiutare” da qualche famigliare maggiormente preparato in ambito digitale: “Non dimentichiamo che i cuneesi sono sempre stati grandi risparmiatori e hanno dato piena fiducia alle banche del territorio affidandogli i loro averi e grazie a questi che i patrimoni bancari sono cresciuti. Eravamo abituati a cortesia, gentilezza e soprattutto professionalità che oggi latitano”. Malumori, oltre che sui social, anche da parte degli esercenti per la perdita di tempo prezioso.
“Mia mamma e mia zia - conclude la signora Adriana, correntista valdierese - dopo un’attesa snervante in coda, senza una panchina su cui sedersi, non sono riuscite ad effettuare semplici operazioni perché sprovviste di connessione e neppure noi come delegate abbiamo potuto fare nulla. Mi chiedo perché invece di pretendere dai clienti la preparazione informatica non mettono una persona gentile ed empatica appositamente per trovare una soluzione immediata tramite assistenza telematica? Perché agli anziani non viene previsto un aiuto in riconoscimento alle loro “difficoltà” con procedure più semplici o facilitate?”.