“Per aspera ad astra” recita un motto latino attribuito a Virgilio e Seneca, ovvero “attraverso le difficoltà fino alle stelle”. Le difficoltà, però, si sono rivelate insormontabili per l’associazione Sideralis APS che aveva preso in gestione i campi sportivi di Valgrana nel giugno scorso.
Neanche cinque mesi dopo l’associazione culturale, molto attiva nel promuovere la cultura astronomica nel Cuneese, comunica di aver preso “la decisione davvero sofferta di recedere il contratto”. Una scelta assunta “con grande rammarico e molta delusione”, precisa il presidente Federico Pellegrino: “Quando come associazione Sideralis abbiamo deciso di impegnarci in questo luogo, abbiamo da subito riversato un enorme quantità di energie e un considerevole investimento per rendere di nuovo bella e fruibile l'area sportiva, abbiamo ammodernato i locali e sistemato le aree verdi e ci siamo impegnati, grazie ai volontari della nostra associazione, a mantenerle belle e praticabili. Abbiamo dato accesso gratuito e libero all’area e abbiamo sempre cercato di fornire un servizio adeguato sia al chiosco che per le aree sportive”.
Il bando comprendeva la gestione del bar con annesso ripostiglio, i campi da calcio da 11 e da 7 giocatori, un campo polivalente sintetico per il tennis e il calcetto a 5, il campo da beach volley, gli spogliatoi, due piazzole di sosta per i camper con colonnina di ricarica elettrica e la palestra in fase di realizzazione. “L'odissea vera e propria inizia però con il cantiere del palazzetto” spiega Pellegrino: in base all’accordo sarebbe dovuto essere ultimato entro questo mese, ma la data “incomincia subito dopo la firma del suddetto a slittare fino ad arrivare a fine anno”. Ora si parla di un’ulteriore proroga al 2025, “mettendoci quasi sicuramente in condizione di non avere l'area libera neanche in primavera prossima”.
“Poteva essere accettabile come data, - concede il gestore - si sa che i cantieri possono subire ritardi, probabilmente, troppo ingenuamente abbiamo deciso di accettare questa situazione fiduciosi della parola dell’amministrazione. Parola che in breve tempo viene disattesa e porta ad un primo scontro quando, dopo mesi estivi caratterizzati da assenza di pioggia ma della ditta appaltatrice neanche l’ombra, la stessa decide però di ricominciare i lavori durante una piovosa settimana di settembre, entrando con i camion e devastando il prato e l’area verde che avevamo attentamente curato”.
Ne segue un ulteriore contrasto e perfino una telefonata alle forze dell’ordine “per ottenere che gli interessati si presentassero, il tutto condito da uno scaricabarile di telefonate imbarazzanti”. Con l’idea di andare avanti, continua Pellegrino, “abbiamo raccolto e messo da parte l’amarezza e lo sconforto, pensando che ormai il danno era fatto e non poteva sicuramente andare peggio. Attiviamo dunque il servizio di doposcuola di valle, progetto in cui credevamo molto e che poteva essere un ulteriore tassello per rendere la nostra vallata attraente alle famiglie, non in una visione disneyana di montagna, ma reale e vivibile. Ma non c’è limite al peggio”.
Si profila un altro cantiere all’orizzonte, questa volta nel parco giochi: “Cosa di cui per altro non era stata fatta nessuna menzione prima dell’affidamento dell’area. Ci viene detto che si sarebbe svolto tutto con modalità molto rapide e poco invasive. La data assicurata di fine lavori era fissata per il 30 ottobre, motivo per cui avevamo deciso di organizzare un momento di festa per Halloween, per adulti e bambini. Come si può immaginare il cantiere non è finito, anzi. Ancora una volta viene disatteso il tutto, portandoci ad avere un’area impraticabile e fatiscente, compromettendo così definitivamente le possibilità di risollevarsi dal danno arrecato e portando infine a dover gettare la spugna”.
“Questo comportamento - osserva il presidente dell’“officina delle stelle” - denota a nostro avviso il disinteresse più assoluto e la mancanza di responsabilità nei confronti dei danni arrecati. Ci chiediamo se il nostro territorio meriti davvero una tale sconsiderata gestione verso chi come noi, nel bene e nel male si è sempre attivato per creare alternative ed opportunità. Quello che facciamo può piacere o no, si può essere d’accordo o no, ma quello che ci sta succedendo dopo tanta fatica e sacrificio per dare un servizio al paese non è giusto. Al netto di quanto scritto sopra quello che più ci fa male è la decisione di annullare le feste in cui tanti ragazzi contavano e che altri stavano organizzando con energia e passione”.
La conclusione è amara: “Non ci sono molte altre cose da dire se non che per noi il tempo di attivarci su questo territorio è terminato, grazie a chi ha creduto in noi. Intanto fino alla risoluzione di questo assurda situazione chiudiamo per periodo invernale - ‘ferie’ dal 7 novembre 2024 al 7 febbraio 2025”.