La disponibilità del verde urbano è uno degli indicatori che meglio di altri segnala quanto una città sia effettivamente a misura di bambino. La presenza di parchi, aree gioco, spazi per fare sport all’aperto è infatti uno dei principali modi per dare concretezza al diritto allo sport e al tempo libero sancito dalla convenzione sui diritti dell’infanzia.
Openpolis ha censito l’estensione di questi spazi nei capoluoghi di provincia italiani.
I dati si riferiscono al 2022: Cuneo ha 1.818.824 metri quadri di verde fruibile, pari a 221 metri quadri per ogni minore residente. In riferimento a quest’ultimo dato, in Piemonte fa meglio solamente Verbania, con 534 metri quadri di verde fruibile per ogni minore residente. Seguono Vercelli (196), Alessandria (174), Torino (160), Asti (148), Biella (148) e Novara (91). Il capoluogo della Granda fa segnare un buon risultato anche se rapportato al panorama nazionale: Cuneo è infatti sedicesima per disponibilità di verde urbano in relazione ai minori residenti
In Italia il dato migliore è quello di Gorizia (1.042 metri quadri di verde fruibile per minore), poi la stessa Verbania e Monza (454). Per trovare una città fuori dal nord Italia serve scendere fino alla quattordicesima posizione, occupata da L’Aquila (228). A chiudere la classifica diverse città del sud (tra i venti capoluoghi con minore dotazione per minore residente si individuano sedici città del mezzogiorno): nelle ultime posizioni Messina e Trani (32), Crotone (20) e Barletta (16).
“L’offerta di verde pubblico inoltre si collega anche ad altre prerogative di bambini e ragazzi. - si legge nell’approfondimento pubblicato da Openpolis - I divari nell’offerta di verde pubblico minano i diritti dei minori sotto molteplici punti di vista: dal principio di non discriminazione – spazi verdi pubblici e inclusivi possono riequilibrare disparità socio-economiche esistenti – al diritto alla salute e a un tenore di vita adeguato”.