CUNEO - ‘Verità per Bibbiano’, sul palazzo della Regione compare uno striscione dedicato all’inchiesta-shock

Fa discutere l’iniziativa degli assessori leghisti Ricca e Caucino: ‘Segnale di vicinanza alle famiglie coinvolte’

a.c. 25/07/2019 18:53


‘Verità per Bibbiano’: recita così lo striscione comparso a Torino sulla facciata del palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello. L’iniziativa è stata rivendicata da due membri leghisti della giunta Cirio, l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca e l’assessore ai Bambini Chiara Caucino.
 
“È per dare un chiaro segnale di vicinanza alle famiglie coinvolte da questa storia che da oggi sulla facciata della Regione Piemonte è appeso uno striscione in cui si chiede verità per Bibbiano” spiegano i due esponenti politici, per i quali il messaggio rappresenta “una richiesta di trasparenza, un invito a indagare a fondo e ad accertare tutte le responsabilità ma anche un monito per le istituzioni stesse, compresa la nostra, nel perseguire sempre politiche e prassi che favoriscano i bambini e non li mettano mai in pericolo”.
 
“La facciata della Regione, da oggi - concludono Ricca e Caucino - diventi un invito a fare luce. Dal Piemonte, oggi, parta un monito chiaro: ‘Giù le mani dai bambini’”. Lo striscione affianca quello giallo di Amnesty International (‘Verità per Giulio Regeni’) apposto lo scorso anno per volontà della precedente giunta Chiamparino. Il presidente della Regione Alberto Cirio non è per ora intervenuto in merito all’iniziativa presa dai due assessori.
 
Lo scandalo di Bibbiano e della Val d’Enza ha toccato da vicino anche il Piemonte. La onlus ‘Hansel e Gretel’, al centro dell’inchiesta ‘Angeli e demoni’, ha infatti sede a Moncalieri ed è stata destinataria di una donazione da parte del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle insieme ad altre dieci associazioni di volontariato. Contributo che in seguito lo stesso M5S ha chiesto di riavere indietro “con l'intenzione di destinarlo, successivamente, ad un'altra realtà associativa attiva in Piemonte”.
 
Le ombre sull’attività dello psicologo Claudio Foti e della sua ex moglie Cristina Roccia (già coinvolta nel caso ‘Veleno’) pesano in regione anche su un atroce episodio avvenuto ventitre anni fa. Nel 1996 il piccolo comune biellese di Sagliano Micca fu teatro del suicidio di un’intera famiglia: i fratelli Maria Cristina e Guido Ferraro, incolpati di abusi sessuali nei confronti dei rispettivi figli, si uccisero insieme ai genitori Attilio e Alba.

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