Nessuna marcia indietro sul viale pedonale, ma una parziale revisione delle tempistiche e della geografia dell’area chiusa al traffico su viale degli Angeli. La proposta della giunta cuneese è quella messa sul piatto dall’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino, dopo un esame dei dati sui passaggi di auto, bici e pedoni e un confronto con i residenti della zona.
In sintesi, si tratta di spostare il tratto chiuso dall’intersezione con corso Brunet a quella con corso Vittorio Emanuele II, restringendo di 450 metri la zona pedonale. Allo stesso tempo, le fasce orarie di apertura al traffico del viale verrebbero ampliate rispetto all’attuale, in orario 7-9 nei giorni di apertura delle scuole: “L’apertura sarebbe estesa a tutti i giorni feriali dell’anno, non solo in periodo scolastico. Nel weekend e festivi la chiusura verrebbe mantenuta da corso Brunet al santuario, senza eccezioni orarie”.
“Questo - sottolinea Pellegrino - permetterebbe di creare una seconda alternativa a via Bersezio e scaricarla leggermente del traffico”. Perché il tema della congestione di auto sulla parallela al viale - e in parte sulla sua prosecuzione, via Medaglie d’oro - esiste eccome. I dati mostrano 7mila passaggi di auto giornalieri su via Bersezio: il confronto con corso Nizza, che ne raggiunge 12mila al giorno su una sede stradale molto più ampia e trafficata, evidenzia la gravità della situazione. Per avere ulteriori termini di paragoni si può aggiungere che sia via Medaglie d’oro che via Dante Livio Bianco contano circa 3500 passaggi automobilistici: in altre arterie a senso unico, paragonabili per conformazione, i volumi di traffico sono molto inferiori (circa 1700 in via Carlo Emanuele III, 1900 in via Bongiovanni).
“Quella che andremo a proporre sarà una soluzione ‘mediana’, un giusto compromesso tra chi vorrebbe un viale sempre chiuso e chi vorrebbe un viale completamente aperto” sintetizza il responsabile delle politiche cittadine per la mobilità. Resta comunque la scelta di fondo, quella di sgravare la più bella passeggiata di Cuneo dalle circa 11mila auto che l’attraversavano in periodo pre Covid: “Questo è anche un messaggio strategico: siamo una città dove il 60% degli spostamenti avvengono entro i due chilometri”. Prima di arrivare a questa soluzione (sperimentale, precisa l’assessore) si sono analizzati i transiti registrati all’altezza di via Alice Schanzer, poco dopo l’intersezione che porta al Country Club: “I passaggi pedonali - spiega Pellegrino - sono molto lineari anche se scendono un po’ nei mesi più freddi, così come quelli di ciclisti. Sicuramente nei giorni festivi c’è un aumento, ma non spropositato, rispetto ai giorni feriali. Il numero di auto nelle due ore di apertura è alto, ma non elevatissimo: circa 250 auto all’ora con il viale aperto”.
Il dibattito tra i consiglieri
A cogliere con favore il compromesso è Franco Civallero (Forza Italia), oppositore della pedonalizzazione: “Chiederei di aprire da via Avogadro, perché di traffico da villa Sarah ce ne sarà parecchio” osserva l’ex candidato sindaco del centrodestra. Alla proposta non è insensibile il capogruppo di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino: “Vedrei bene l’apertura fino a via Avogadro: andiamo a sgravare una parte di corso Nizza, dove la situazione non cambierà tanto”. L’altro Pellegrino, l’assessore Luca, spiega però che l’idea è già stata considerata e scartata: “Aprire fino in via Avogadro voleva dire ridurre in modo importante la parte pedonale che viene utilizzata anche dalle scuole e dai gruppi sportivi”.
Osservazione che trova concordi Sara Manassero (Partito Democratico) nella maggioranza e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) nella minoranza. Entrambi pongono la questione dei vari accessi scolastici nell’area: “La nostra proposta sarebbe stata quella di ampliare le fasce orarie, lasciando tutto com’è” spiega Bongiovanni. La sua era e resta una posizione a favore della più ampia pedonalizzazione: “Disincentivare l’uso dell’automobile è impopolare, ma l’automobile in città dovrebbero utilizzarla solo anziani o disabili”. “Non è il viale ad essere un problema, il problema sono le macchine” aggiunge Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), invitando a non rivedere le scelte già prese: “Nessun compromesso, si vada avanti così cercando temporaneamente soluzioni per ritornare poi a una chiusura totale del viale”.
“La città non può chiudersi a compartimenti stagni: l’inquinamento di viale Angeli va a riversarsi su via Bersezio che tra l’altro è molto più stretta” fa notare Paolo Armellini (Indipendenti), suggerendo piuttosto una divisione netta per periodi: “Tanto per avere un’idea, chiusura totale dal 15 giugno al 15 settembre, dal 15 settembre in poi chiusura totale al sabato e alla domenica e fasce orarie negli altri giorni”. Per Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) “la pedonalizzazione ha portato la cittadinanza a un cambio di mentalità: è molto importante che la nostra amministrazione continui a porre l’attenzione sull’incentivo all’uso dei mezzi pubblici”. Elio Beccaria (Cuneo Civica) osserva: “Viale Angeli è uno degli argomenti più divisivi in Cuneo, secondo noi questa soluzione raggiunge un giusto compromesso in questo momento: i dati ci sono”. Sempre dalle file civiche, Mario Di Vico invita al realismo: “Molte persone a Cuneo vengono a lavorare da fuori, queste macchine da qualche parte bisogna che passino: ci dobbiamo adeguare”.
Lo stesso invito “pragmatico” lo formula Beppe Lauria di Indipendenza!: “Voglio sottolineare che non ci sono solo quelli che vivono a Cuneo e si spostano in Cuneo, viene gente da fuori a lavorare e non può farlo né in bicicletta né a piedi”. Dall’esponente della destra sociale, in particolare, arriva la richiesta di eliminare le attuali transenne: “Non se ne può più, ci sono sistemi tecnici che permettono di chiudere la strada alle auto”. Sistemi che però, ribatte Pellegrino, costano cari e vanno adeguati alla frequentazione della strada: ma l’obiettivo è arrivare ai dissuasori a scomparsa. L’assessore, per il momento, si impegna a valutare la sollecitazione arrivata da Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni): “Perché - chiede la consigliera - al semaforo da corso Nizza su corso Brunet non si può svoltare a destra? È vero che il traffico è tanto, ma la strada è larga e l’inquinamento si dirada maggiormente”. “La svolta a destra su piazza Europa in corso Brunet è prevista, in questo momento non è possibile: verrà traslato leggermente lo spartitraffico garantendo le tre corsie” assicura Pellegrino.