Le politiche abitative a Cuneo mettono tutti (più o meno) d’accordo, quelle commerciali decisamente no. Si può sintetizzare così la riunione della seconda commissione consiliare tenutasi lunedì pomeriggio in municipio.
All’ordine del giorno argomenti all’apparenza “tecnici”. Si tratta in particolare dell’adeguamento degli elaborati cartografici del piano regolatore per la modifica della categoria di servizio di due aree interessate dal PINQuA: il programma per la qualità dell’abitare è stato varato nell’ambito del Pnrr e ha portato 26 milioni di finanziamenti per la riqualificazione urbana. Nei due progetti del Comune, premiati dal governo nel 2021, rientrano gli interventi su villa Luchino in viale Angeli e sull’area ex ONPI a Borgo San Giuseppe. Nel primo caso, l’obiettivo è realizzare sei unità residenziali temporanee per nuclei famigliari in difficoltà. A Borgo Gesso invece sorgerà negli spazi abbandonati dell’ex residenza Bisalta un fabbricato di quattro piani con 41 unità abitative per studenti, anziani attivi e famiglie fragili.
A proposito dell’edificio in viale Angeli - acquisito nel 2020 dal Comune insieme a un’area verde di 29mila metri, in cambio del discusso via libera alla demolizione di villa Sarah - l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale ha spiegato che ciò a cui si guarda è un “hub multisociale”, ovvero “un progetto in cui le famiglie si ritrovano in comunità, all’interno di spazi comuni dove anche chi arriva da fuori può svolgere attività”. Anche le opposizioni guardano con favore alla soluzione, ma alcuni mantengono la propria contrarierà all’operazione complessiva. Il decano di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, in particolare, torna ad attaccare il progetto residenziale Les Nouvelles che sta sorgendo al posto dell’ormai scomparso villino ottocentesco: “È un crimine paesaggistico. Sono andato a fotografare le case che stanno emergendo, cinque condomini che saranno venduti intorno ai 10mila euro al metro quadro”. “Quando ci fu il dibattito su villa Sarah una delle argomentazioni a favore del progetto era proprio l’ampliamento del parco di villa Lucchino” ricorda Beppe Lauria, che aggiunge: “Mi piacerebbe sapere da chi nasca l’idea delle unità abitative temporanee, chi le gestirà e con quali criteri: non sono disposto a sottoscrivere una cambiale in bianco”.
Maggiore uniformità di vedute sulla riqualificazione dell’ex ONPI, all’insegna del “cohousing”. Nel nuovo edificio residenziale, al posto della manica centrale dell’ex residenza Bisalta, troveranno spazio monolocali, bilocali e trilocali: “Ci sono alcuni locali condivisi, punti di potenziale aggregazione. In particolare alcune cucine comuni dove i diversi elementi familiari possano trovare un punto d’incontro” spiega l’ingegner Francesco Mazza, responsabile tecnico del servizio fabbricati ed edifici pubblici. La realizzazione, ricorda l’assessore, è prevista per marzo 2026.
Terzo tema di discussione, il futuro supermercato di corso De Gasperi. Anche qui l’iter è ormai avviato, dopo la ratifica dell’accordo di programma nel Consiglio comunale di aprile. Resta da varare un semplice adeguamento cartografico del PRG, cui seguirà un ulteriore passaggio in commissione e una delibera di giunta. Al momento, fanno sapere i tecnici, la richiesta edilizia riguarda solo una parte della localizzazione, nel sito compreso tra via degli Artigiani, via Olivetti e via Cascina Colombaro. Tutte le opposizioni hanno bocciato il progetto commerciale, stigmatizzando anche la vicinanza del nuovo mall all’Ipercoop: pare, ma nulla è ancora certo, che a comparirvi sarà il marchio degli “arcinemici” di Esselunga.
Lauria punta il dito non solo sull’amministrazione ma anche sulle organizzazioni di categoria: “Non hanno fatto la loro parte, se è vero quanto ci hanno riferito gli uffici” e cioè che, nonostante la convocazione, nessuna associazione si era presentata a discutere l’accordo di programma. Per la verità almeno una, Confesercenti Cuneo, lamenta di non essere stata nemmeno invitata in municipio. “Si mette un sigillo a un’operazione completamente sbagliata sul piano urbanistico e commerciale: abbiamo venti centri commerciali e non si vedeva la necessità di includere quest’area” lamenta da par suo Sturlese. Mentre da Giancarlo Boselli (Indipendenti) arriva un’autocritica rispetto ai tempi in cui - da vicesindaco di centrosinistra - assisteva alle prime aperture di centri commerciali: “Non abbiamo guardato a quello che succedeva intorno e siamo arrivati alla situazione attuale”. In ogni caso, precisa il battagliero ex diessino, “votare un piano regolatore generale non vuol dire essere vincolato alle scelte particolari che avvengono nei vent’anni successivi: posso aver votato il piano del 2002 ma le c… che avete fatto voi non le avrei fatte”.