CUNEO - Voucher, Masera (CGIL): "Come pagare meno i lavoratori e sfruttarli di più"

La presa di posizione del segretario provinciale del sindacato, con una "stoccata" alle associazioni di categoria del settore agricolo cuneese

Davide Masera

Redazione 29/11/2022 17:11

Il Governo propone di allargare indistintamente l’uso dei voucher all’agricoltura e alla ristorazione. Le associazioni di rappresentanza dei datori agricoli cuneesi esultano”. Si apre così il comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi, martedì 29 novembre, dalla segreteria provinciale CGIL.
 
Nella nota a parlare è il segretario Davide Masera, fortemente critico nei confronti della proposta del governo: “Un lavoratore pagato a voucher non può godere della malattia pagata, delle ferie, del TFR, della tredicesima mensilità, dell’indennità di disoccupazione, dei contributi per la pensione. Quindi è una persona che ha meno diritti, è più sfruttata e ha meno tutele in caso di non lavoro. Il fatto che in certi casi il voucher garantisca una retribuzione oraria netta superiore ai contratti nazionali è una bugia: la retribuzione è fatta di tante cose che ho citato prima e non si riduce alla paga oraria. Cosa succede se mi ammalo o se ho bisogno di un giorno di ferie? Chi me li paga se vengo retribuito con i voucher?”. Il provvedimento del governo stabilisce un minimo di tre voucher per pagare la giornata alla lavoratrice o al lavoratore interessato.
 
Cosa vuol dire in termini pratici? Per Masera significa “aumentare a dismisura la platea dei lavoratori sottopagati, favorire il lavoro grigio e cancellare lo stato di diritto per le persone coinvolte. Tre voucher sono pari a 22 euro e 50 netti a giornata. Quante ore verranno lavorate per quella somma? Chi controllerà? La risposta a illegalità, lavoro precario, sfruttamento sta nella corretta applicazione dei contratti nazionali di lavoro che vanno rinnovati nei tempi dovuti. Il Governo sta assumendo provvedimenti sbagliati nel merito e pericolosi nella forma. Le persone hanno diritto a un’esistenza dignitosa e non possono farlo se continuano a essere sottopagate e sfruttate”. Masera si rivolge poi a Coldiretti, Confagricoltura e CIA, che si sono espresse favorevolmente sulla misura: “Le associazioni datoriali dovrebbero pensare a investire sulle lavoratrici e sui lavoratori che occupano nelle loro campagne anziché cercare sempre la forma più mortificante e offensiva per pagarle di meno. Serve investire in prodotti di qualità e negoziare con maggiore forza e unità con gli intermediari del settore alimentare che dominano il mercato, impongono prezzi bassi agli agricoltori e si portano via la maggior parte del valore aggiunto che si realizza. È troppo facile scaricare le proprie inefficienze e incapacità sugli ultimi della filiera produttiva. I problemi stanno in alto e non in basso”.
 

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