FOSSANO - Dal convegno Anas a Fossano poco o nulla di nuovo: "Sul Tenda data accelerazione che prima non c'era stata"

All'evento "Strade e Mobilità" ha partecipato anche Matteo Salvini. Il suo vice Rixi punta il dito contro la Francia per i lavori al colle: "A volte mediazione diventa sopportazione"

Andrea Dalmasso 03/05/2024 13:40

È rimasto deluso chi attendeva notizie ed aggiornamenti importanti dal convegno organizzato stamattina dall’Anas a Fossano. Nessuna particolare novità, infatti, è emersa durante l’incontro di Sala Brut e Bon, intitolato “Strade e mobilità, il Piemonte si connette col futuro”, a cui ha preso parte, tra gli altri anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in città anche per alcuni appuntamenti elettorali della Lega. Erano presenti anche i vertici nazionali dell’Anas, con il presidente Edoardo Valente e l’amministratore delegato Aldo Isi. A Fossano è fatto il punto sulle grandi opere in corso di realizzazione in Piemonte ma, come detto, per la Granda non si sono registrate novità rilevanti: poco o nulla di nuovo, insomma, rispetto a quando già si sapeva sui tanti “nodi” della viabilità provinciale.
 
Ad aprire gli interventi è stato il presidente della Regione Alberto Cirio: “Qualcuno dice che prima delle elezioni ci sono le ‘parate’ pre elettorali. Io dico invece il ministro Salvini era qui anche mesi fa, ed è importante che sia stata scelta Fossano per la sua posizione baricentrica. I problemi sulla viabilità ci sono: il Piemonte ne aveva tanti, oggi ne ha qualcuno in meno. Oggi abbiamo una situazione migliore di quella di cinque anni fa. Questo non significa che tutti i problemi sono risolti: alcuni sono stati risolti, altri oggi hanno gli strumenti per essere risolti. La Asti-Cuneo due anni fa era completamente ferma, oggi stiamo gettando i plinti per la realizzazione dell’ultimo lotto. Sul Tenda ereditiamo una situazione vecchia di vent’anni, qualcuno ora la vorrebbe risolta in un anno e mezzo. Lo capiamo, ma dobbiamo anche capire da dove siamo arrivati. Anche a Demonte abbiamo ereditato una situazione in cui due ministeri davano due pareri opposti. Il Governo ha nominato un commissario straordinario, unico metodo per superare questa impasse. I problemi ci sono ancora, è vero, ma con il nostro metodo di lavoro riusciremo a trovare la soluzione”.
 
A seguire il “padrone di casa”, il sindaco di Fossano Dario Tallone: “Era il 18 aprile del 2017 quando il viadotto della tangenziale crollò su un’auto dei Carabinieri, fortunatamente senza morti e feriti. Con l’arrivo della mia amministrazione, nel 2019, il Comune decise di non costituirsi parte civile: oggi possiamo dire che fu una scommessa vinta”. Entro il 31 maggio una delle due carreggiate della tangenziale sarà riaperta anche al traffico pesante, come annunciato nelle scorse settimane e ribadito oggi. “Oggi dobbiamo dire grazie ad Anas per le opere compensative, con un milione di euro di asfaltature. - ha detto Tallone - Un’altra opera fondamentale sarà il raddoppio della ferrovia Fossano-Cuneo, che il territorio chiede da anni. Poi il casello autostradale di Tagliata: il progetto fu accantonato, ma sarebbe essenziale, un collegamento immediato della realtà fossanese con la A6 e A33”. 
 
Poi l’intervento di Edoardo Valente, presidente Anas, che ha snocciolato alcuni numeri dell’attività dell’ente: in Piemonte anno gli investimenti sono passati dai 52,55 milioni di euro del 2021 ai circa 75 milioni del 2023: “Nel 2023 abbiamo pubblicato per 7,5 miliardi e mezzo, 78% in più rispetto al 2022, aggiudicandole per 5,9 miliardi”.
 
Robaldo: “Servono Province nuovamente forti”
 
A prendere la parola è stato poi il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo: “Nonostante il grande impegno del Governo, non tutte le cose funzionano. Mi riferisco ovviamente al colle di Tenda. Sono qui anche in rappresentanza del comitato di monitoraggio. Come comitato abbiamo ottenuto più attenzione dal consorzio di aziende e dalla struttura commissariale: quest’ultima, però, non l’abbiamo vista così presente in cantiere. Abbiamo sentito spesso parlare di date, che poi sono saltate, anche per motivi tecnici che non discuto. Oggi non chiedo date, ma ci affidiamo a lei, ministro, perchè ci sia attenzione e perchè i lavori procedano. Un piccolo appunto ai colleghi francesi: per una volta che noi italiani cerchiamo di fare tutto, mettendoci anche soldi in più, dall’altra parte abbiamo un costante dito puntato, costanti critiche”. 
 
Poi un passaggio su un tema caro a Robaldo, quello relativo alla riforma della Province: “So quanto lei tiene al reinserimento di province forti. - ha detto il sindaco di Mondovì rivolgendosi a Salvini - . Noi abbiamo 3.119 km di strade da gestire, non riusciamo a fare quel che vorremmo. Se le Province fossero nuovamente forti, con risorse economiche ed umane, potremmo fare bene e dare una mano ad Anas, perchè conosciamo il territorio”. 
 
Isi (Anas): “Si inizia a vedere il cambio di passo"
 
Molto atteso l’intervento di Aldo Isi, amministratore delegato dell’Anas: “Ribadisco il grande impegno che ci stiamo mettendo come Anas, siamo consapevoli che c’è grande fame di infrastrutture. Stiamo iniziando a vedere il cambio di passo che ci è stato chiesto dal ministro e dal viceministro. Siamo passati in due anni da 50 milioni di investimenti per la manutenzione a 75, vogliamo aumentare ancora tramite la pianificazione”. Isi è poi entrato nel merito delle singole opere. Dalla riapertura al traffico della tangenziale di Fossano - come detto entro fine mese - al completamento della tangenziale di Novara, passando per la variante di Demonte: “L’obiettivo è procedere con la gara d’appalto entro la fine del 2024”, ha detto l’ad di Anas. 
 
Il tema centrale è stato però, come prevedibile, il Tenda bis, oggetto nei giorni scorsi anche di una polemica tra la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e il viceministro Edoardo Rixi. Proprio Rixi, nel suo lungo intervento, si è occupato di relazionare sullo stato dei lavori al colle di Tenda: “Ho ritrovato quest’opera a fine 2022 in una situazione assolutamente critica, e in un anno abbiamo sostanzialmente raddoppiato la produttività del cantiere: i lavori erano sostanzialmente fermi, oggi abbiamo quasi duecento persone che lavorano su turni. Non significa che si possa allentare la pressione: noi non facciamo sconti a nessuno, chi si prende l’impegno di fare un’opera pubblica la deve fare”. Nel mirino del viceministro anche le istituzioni francesi, contro le quali ha ripetutamente puntato il dito: “Oltre a una situazione orografica complessa, abbiamo un cofinanziamento italo-francese, ogni decisione deve essere valutata in Cig. Ad oggi lavoriamo quasi esclusivamente in territorio francese, non possiamo imporre le nostre decisioni. Questo comporta una mediazione, a volte anche una ‘sopportazione’. Per esempio, avremmo voluto aprire la strada dei 46 tornanti anche ai non residenti, ma la comunità della valle Roya ha imposto il permesso solo ai residenti nei Comuni limitrofi alla strada”.
 
L’obiettivo, ha ribadito Rixi, resta riaprire il tunnel entro il prossimo inverno: “Faremo tutti gli sforzi per garantire la doppia circolazione in maniera provvisoria, anche in questo caso è da concordare con i francesi. Nel frattempo Anas sta portando avanti la progettazione per la seconda canna. Questo è un cantiere che ha avuto grandissime problematiche, abbiamo bisogno di ripristinare le connessioni non solo con la Francia, ma anche con la Liguria: il tema è anche di connessione tra due province dello stesso Paese. L’obiettivo è riaprire entro l’inizio dell’inverno, finire con i lavori e la posa del ponte entro la prima parte dell’estate e poi procedere con i collaudi. Chiediamo di capire che in un anno abbiamo dato accelerazioni che non c’erano state negli anni precedenti". Poi un riferimento, nemmeno troppo velato, alle rimostranze della sindaca di Cuneo: "Quanto prima verremo a Cuneo, ma noi andiamo di solito dove finiamo le opere, per le maestranze e per dare un segnale al territorio, per questo oggi abbiamo scelto Fossano. Speriamo di essere presto a Cuneo e Limone per mostrare che con fatica e costanza si raggiungono gli obiettivi. Non molleremo finché non sarà finita l’opera”. 
 
L’intervento di Matteo Salvini
 
A chiudere la mattinata l’intervento del ministro Salvini: “Un mio dovere essere qui oggi, mi pagate lo stipendio per questo, per occuparmi di infrastrutture. Questi territori hanno la fortuna di avere ‘lobbisti’ come Rixi e Bergesio. Non mi interessa parlare di quello che non hanno fatto o hanno fatto male quelli che c’erano prima di noi. Rispondo e rispondiamo di quel che facciamo adesso, e lo facciamo con orgoglio. Se il Pil piemontese ha superato la media nazionale per la prima volta dopo tredici anni è perchè il sistema funziona e ha lavorato bene, e un piccolo merito va anche agli amministratori”. 
 
Il vicepresidente del Consiglio ha anche raccolto l’appello di Luca Robaldo: “Sarebbe ipocrisia far finta di niente: le Province a metà servono quanto servono. O le abolisci, e per me è un errore, oppure le rafforzi con denari e personale necessari. Non può essere un ‘sub ente’. Soprattutto in questi territori è ovvio che serve un punto di collegamento tra il piccolo comune di montagna e l’ente regione”. 

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