Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore le scriviamo per evidenziare alcuni elementi che ci hanno sconcertate in occasione della cerimonia di consegna delle mascherine anti-virus.
Il nostro Sindaco, sostenuto per l'occasione dall'esperto Senatore Bergesio, ci ha purtroppo deluso due volte: in primo luogo perché si è lasciato sfuggire l'occasione di correggersi, sorvolando sul famigerato post augurale di Salvini, secondo il quale le mascherine erano state acquistate con le donazioni dei militanti leghisti. Sembra che qualcuno dei presenti abbia addirittura notato, sotto la mascherina che indossava, un certo qual rigonfiamento "alla naso di Pinocchio".
En passant, ci tocca ricordare che molti altri Sindaci del cuneese, del suo o di altri schieramenti, hanno distribuito mascherine ai cittadini prima di lui e con meno spatus e con maggior signorilità e discrezione.
In secondo luogo, perché nelle sue dichiarazioni di circostanza è venuto meno al suo ruolo istituzionale, sia non rispettando ogni buona norma di privacy - sciorinando cifre, appartenenza politica e funzioni di alcuni donatori, peraltro non verificabili se non violando la legge - sia sprofondando in una propaganda politica di bassa lega, con un attacco rancido e rancoroso e del tutto fuori luogo al Governo del Paese.
Possiamo ritenerlo un atto folkloristico, di cui stupirsi non più di tanto?
No, non è folklore di cui ridere con bonomia! È un ennesimo segnale di immaturità politica e istituzionale!
Sui media e sui social noi fossanesi siamo stati presi bonariamente in giro per il bidet delle zingare alla fontana della piazza, per la persona che portava a spasso il gatto al guinzaglio, per la reprimenda ai genitori incapaci di bene educare i loro figlioli discoli. E ora le piccole bugie sulle donazioni!
Fino a quando vorremo sopportare queste esibizioni di scarso senso delle istituzioni?
Danila Riva, Marina Olivero, Isabella Racca