Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di consiglieri comunali di minoranza di Fossano.
Per corretta informazione ai cittadini. Il capitolo del bilancio comunale che destina le risorse ai libri della Biblioteca è da sempre il 3830 “Acquisto libri”. Nel quadriennio 2016/2019 (prima di Tallone) su quel capitolo si sono spesi più di 30 mila euro l’anno. Invece nell’esercizio 2023, sullo stesso capitolo, sono stati stanziati 15 mila euro e il Sindaco li voleva ancora tagliare. Questo il fatto. Le varie dichiarazioni ai giornali da parte di Tallone, dopo la magra figura, hanno alterato i contorni della questione, aggiungendo ora le spese (altre) per la Biblioteca, ora il numero di libri acquistati grazie a fondi straordinari giunti da altri Enti come Ministero e Regione, per progetti specifici. Spacciandoli per farina del proprio sacco. È legittimo cercare di salvare la faccia e far scrivere “Nel mio mandato si sono comperati più libri”. Ma occorrerebbe rendersi conto che ciò che ha reso la Città zimbello del Paese, non sono le cifre, ma i concetti espressi in Consiglio e ai media: “Se dovessi coniare un mio slogan: Meno cultura e più lavoro nei campi”. Quando la toppa è peggio del buco. No, la cultura non si contrappone al lavoro, ma all’ignoranza. È questa idea, ribadita a freddo da un sindaco, ciò che ha sconcertato tutti, trasversalmente alle appartenenze. Salvo qualche sporadico difensore, che nel sostegno persegue altri obiettivi. Persino un ex assessore della sua Giunta non si è tenuto dallo smarcarsi per l’imbarazzo. Non le cifre, ma le idee. Non capirlo costituisce parte del problema.
La ringraziamo per l’ospitalità.
I consiglieri presenti Ballario, Cortese, Crosetti, Lingua, Serra