Grande festa ieri, venerdì 18 novembre, nella sala polivalente del castello degli Acaja di Fossano, con l’aula gremita all’inverosimile per la proclamazione di 19 nuovi dottori (molti 110 e 110 e lode) in Fisioterapia. A rappresentare l’Asl CN1 i direttore generale Francesco Magni e il direttore amministrativo Angelo Pescarmona, per il comune il consigliere delegato alla Sanità Enzo Brizio. Per l’Università c’erano Carlo Cisari, direttore del corso di laurea in Fisioterapia per l’Università del Piemonte Orientale e Massimo Marengo coordinatore del corso per la sede di Fossano.
Fossano è l’unico centro per la riabilitazione pubblica in provincia di Cuneo, un ruolo che lo integra perfettamente nella rete ospedaliera cuneese. Brizio: “La riabilitazione è soprattutto, al di là di aree di nicchia, neurologica o ortopedica. Ogni anno si verificano circa 200 mila ictus, pari alla popolazione di una città come Trieste o Taranto, mentre sono circa 85 mila le fratture di femore all’anno, un numero destinato ad aumentare considerando che oggi in Italia la popolazione ultra 85enne è pari al 2% del totale ma nel 2050 salirà al 7,2% secondo le previsioni. L’attività di riabilitazione diventa centrale e sarà sempre più importante. Avere a Fossano il corso di laurea è funzionale alla presenza del centro di riabilitazione, ne andiamo orgogliosi e riteniamo che il corso debba rimanere nella nostra città.”
Poco prima Magni aveva ricordato che a Fossano sono previsti investimenti importanti e presto saranno illustrati i nuovi Piani Direttori degli ospedali dell’ex Asl 17, elaborati secondo una logica di integrazione che è già avviata. “Anche l’uscita dal Piano di rientro – aggiunge il direttore generale dell’Asl CN1 – rappresenterà per le aziende sanitarie una boccata d’ossigeno e si apriranno prospettive di maggiori assunzioni”.
Anche il professor Cisari ha sottolineato l’importanza del momento: “Vi siete conquistati con la fatica questo titolo, nessuno vi ha regalato nulla. Oggi diventate dottori, ma anche abilitati all’esercizio della professione di fisioterapista.”