Le startup giovanili under 35 trainano l'economia nazionale, nonché piemontese e cuneese, consentendo al tempo stesso di attenuare le tensioni sociali legate al fenomeno della disoccupazione fra gli under 35, vera emergenza italiana.
Le statistiche prodotte sul piano generale da Unioncamere e Infocamere indicano per la provincia di Cuneo un nono posto netto nella classifica del Paese Italia relativa all'entità del saldo imprenditoriale, entro la fascia sotto i 35 anni di età dei neo titolari di azienda, e al tasso di crescita della stessa messo a segno nel 2016.
Nel Cuneese, pertanto, il saldo tra avviamenti e cessazioni di imprese giovanili ammonta positivamente a oltre 900 aziende, con una crescita del 13,6 per cento superiore alle medie nazionale e regionale.
Una tendenza che contribuisce a tenere circoscritto quel tasso di disoccupazione giovanile che, per la provincia Granda, il presidente della Camera di commercio, Ferruccio Dardanello ha quantificato in un 16 per cento circa, a fronte di un oltre 40 su scala nazionale.
L'andamento positivo delle start up guidate dagli under 35 riflette inoltre la lungimiranza dell'intesa siglata esattamente un mese fa, a Fossano, tra Banca Crf, Confartigianato provinciale Cuneo e Confartigianato fidi, con i rispettivi Presidenti Beppe Ghisolfi, Domenico Massimino e Roberto Ganzinelli.
La convenzione, che vanta uno stanziamento dedicato di 50 milioni di euro, prevede sostegni mirati alle imprese di nuova o recente costituzione, con finanziamenti dedicati a ridurre i costi legati alla fase di start up e di acquisizione degli investimenti sia impiantistici che immateriali.