Il summit della Banca Mondiale, che si apre oggi e fino al 22 aprile a Washington, è diventato occasione per sottolineare in maniera massimamente solenne il carattere strategico dell'inclusione finanziaria, e dunque della cittadinanza attiva legata alla consapevolezza dei meccanismi della finanza, per combattere vecchie e nuove povertà e disuguaglianze. Lo ha ribadito Papa Francesco alla vigilia del vertice dei leaders economici, bancari e governativi del Pianeta con un monito venuto dalla sua Udienza generale, lo ha confermato il Banchiere scrittore fossanese Beppe Ghisolfi intervenendo a commento delle parole del Santo Padre dai microfoni di Radio Vaticana.
Per Beppe Ghisolfi, riconosciuto "pioniere dell'educazione finanziaria" nella citazione data dal giornale Milano Finanza, si è trattato di un gradito ritorno sulle frequenze dell'emittente radiofonica della Santa Sede, dove è stato intervistato dall'ottimo giornalista vaticanista Federico Piana in un colloquio nel corso del quale ha sottolineato la forza del rapporto che collega l'educazione finanziaria alla Dottrina sociale della Chiesa che ha nel Pontefice Bergoglio il massimo e più attuale e autentico interprete. La cognizione, infatti, dei termini e dei meccanismi della finanza permette di salvaguardare il risparmio delle famiglie e di favorirne la destinazione produttiva e sociale nel segno della più ampia inclusione. Questo a maggior ragione nell'epoca segnata dalla finanza hi tech e dal turbocapitalismo finanziario che, ove non gestito, portano a un aumento dei rischi speculativi a scapito proprio del piccolo risparmio e degli investitori familiari. Con l'educazione finanziaria, dunque, si compie un passo importantissimo per ricondurre le manovre valutarie e monetarie al servizio della produzione e dell'economia reali.