Le azioni contro la delibera della Giunta guidata dal sindaco di Fossano Dario Tallone, che prevede l’abbattimento dei 57 tigli di corso Colombo, sono giunte ad una svolta importante. Già nelle scorse settimane vari gruppi locali avevano manifestato il loro dissenso. L'Associazione Radicali Cuneo aveva diffidato il Sindaco dall’abbattimento degli alberi per danno erariale. La parte di minoranza consiliare di cui fa parte il Partito democratico Fossanese aveva presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale con cui chiedeva di bloccare la delibera. Infine la sezione fossanese di Italia Nostra aveva inoltrato una segnalazione alla competente Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Alessandria, Asti e Cuneo.
La stessa Soprintendenza aveva già chiesto al primo cittadino, tramite PEC, delucidazioni in merito al possibile abbattimento dell’alberata. La questione è stata addirittura portata all'attenzione del Ministro per la Transizione Ecologica, con un’Interrogazione parlamentare firmata dal Senatore Mino Taricco. Ora la sezione fossanese di Italia Nostra, con il sostegno di Radicali Cuneo-Fossano e del Circolo locale del PD, tramite gli avvocati Giulia Crivellini (Tesoriera dei Radicali) e Francesco Mingiardi, ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Dichiarano in proposito Paolo Di Marco (Italia Nostra), Filippo Blengino (Radicali) e Stefano Gemello (Partito Democratico): “Italia Nostra si è offerta di presentare ricorso al TAR avendo i requisiti statutari per poterlo fare. Pertanto, grazie al lavoro degli avvocati Crivellini e Mingiardi, abbiamo presentato ricorso contro una decisione che presenta palesi difetti di istruttoria e di dubbi legali. L’unico albero del corso che poteva risultare pericoloso, in base ad una valutazione tecnico ambientale richiesta dopo la firma della delibera, è già stato abbattuto. L’alberata di tigli in questione rappresenta un bene prezioso per la città, sia in termini ecologico ambientali sia per il significato storico del viale, che supera i settanta anni di età e richiede pertanto particolare tutela. La delibera assunta si basa su di una perizia di parte, risalente al 2014, che comunque chiedeva la rimozione di soli 27 esemplari e non 57 come deliberato nel febbraio scorso. La discrezionalità dell’Amministrazione non può diventare abuso ingiustificato. Ci siamo quindi rivolti ai giudici amministrativi chiedendo la sospensione immediata della delibera e di valutare la questione nel merito. Le problematiche sollevate da alcuni cittadini circa la presenza di insetti, le deiezioni degli uccelli e l’irregolarità dell’asfalto si possono tutte risolvere con periodici e più attenti interventi di manutenzione e potatura. Interventi, come chiarito da tecnici e agronomi da noi contattati in queste settimane, pienamente fattibili e risolutivi. Dispiace arrivare all’utilizzo di strumenti estremi per ripristinare raziocinio e proporzionalità nelle scelte del Comune, ma non abbiamo intravisto altre vie data la perdurante assenza di equilibrato e razionale confronto”.