Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente della Consulta delle Famiglie di Fossano Fabrizio Biolè:
Caro direttore, leggo sui giornali con un misto di ammirazione, disgusto e preoccupazione la vicenda della mancata costituzione a parte lesa dell’amministrazione comunale di Fossano nel processo per il crollo del viadotto della tangenziale.
Per chiarire: “ammirazione”, per l’infallibile costante coerenza di incoerenze che dal 2019 questa amministrazione sta dimostrando senza perdere un colpo uno, una meticolosità assai rara! “Disgusto”, per la stupefacente leggerezza con la quale pare essere trattato quello che è sicuramente da molti lustri a questa parte il più grave - e, per fortuna solo potenzialmente, funesto - disastro nel sistema della viabilità cittadina fossanese, con ripercussioni anche su altre viabilità. “Preoccupazione”, non solo perché lì, sotto a quelle tonnellate di cemento, avrebbero potuto rimanere schiacciati due servitori dello Stato - ma potenzialmente sarebbe potuto toccare al pullman della gita del figlio di chiunque di noi, alla famiglia in bicicletta o al furgone dell’artigiano -, ma anche perché la modalità con la quale questa amministrazione affronta la realtà quotidiana mi crea una certa apprensione che (non) scelta dopo (non) scelta continua a crescere.
Tanto per essere molto chiari: disgusto e preoccupazione anche per la sequela di quelle che eufemisticamente voglio chiamare “verità relative” spesso raccontate dal signor Tallone in scioltezza. Situazioni che in altri contesti uno potrebbe appellare: “balle”, “panzane”, “fandonie”, “min...”, “frottole”, “...” (tra parentesi: chissà se qualche linguista ha mai calcolato il numero di infiniti sinonimi che la lingua italiana accosta al concetto di “bugia”?).
Ma torniamo a noi: “verità relative” dicevo. E sono sicuro che i suoi lettori fossanesi non faticheranno a trovare esempi molto calzanti in questi trentadue mesi di legislatura.
Mi voglio però prodigare qui a riportarne alcuni più rappresentativi, anche recenti, i primi che mi vengono in mente:
- Proprio collegato alla questione scatenante questa mia (la questione del crollo del viadotto), in quale universo parallelo l’amministrazione attuale ha acquisito contezza del fatto che anche l’amministrazione precedente avrebbe deciso di non costituirsi parte lesa, come riportato dal quotidiano La Stampa solamente il 28 gennaio 2022? Senza andare a cercare vecchi articoli, mi ricordo perfettamente che in allora l’intenzione univoca fosse l’unica logica e ragionevole di chiedere i danni, anche formalmente.
- Ricordo quando ad aprile 2020, in piena prima ondata Covid, il virile segretario del partito cui fa capo il signor Tallone dichiarava all'Italia intera come l'amministrazione fossanese stesse distribuendo trentamila mascherine acquistate con i soldi dei militanti di partito. Affermazione che questa amministrazione non provò in alcun modo a correggere, nonostante sapesse benissimo che l’acquisto fosse stato realizzato con il contributo trasversale di cittadini, aziende e contributi volontari di tutti i fossanesi (anche il mio, tanto per...). In questo secondo esempio forse, a onor del vero, si potrebbe trattare di “associazione esterna (o favoreggiamento) in verità relativa”
- Ho ancora sul mio personale telefono un messaggio ricevuto dal signor Tallone alle 19,34 del 7 luglio 2020 in risposta ad una mia sollecitazione, da papà, in cui chiedevo informazioni sulle pessime condizioni del parchetto di via Cottolengo. Testuale: “Ho una relazione dettagliata, interveniamo in questi giorni”. So che allo scorso autunno 2021, circa cinquecento di “questi giorni” dopo, la situazione non era cambiata.
- Di poche settimane fa, esattamente del 29/11/2021 l'affermazione del signor Tallone in seduta di Consiglio, secondo la quale il quasi deserto bando comunale, del valore di centomila euro, collegato all'acquisto di strumentazioni per la didattica a distanza sarebbe stato definito dalla Consulta Comunale della Famiglia - di cui il sottoscritto è presidente. “Verità relativa” smentita nettamente dai verbali della Consulta stessa, peraltro consultabili pubblicamente sul sito del Comune, dai quali si evince perfettamente la chiusura dell’amministrazione comunale a qualsiasi suggerimento o indicazione da parte dei membri della Consulta stessa sul bando in questione.
Mi rendo conto di aver scritto tanto, ma questo dipende solo dalla pantagruelica quantità di “verità relative” (per rimanere in metafora) sfornate dal signor Tallone in questi mesi. Per chiudere: la autorassicurante sequela di “fiction” che questa amministrazione sembra aver sistemizzato mal si confà - mia opinione personale, sia chiaro - al ruolo di guida, coordinamento e programmazione che una amministrazione comunale dovrebbe interpretare per la propria città e la propria cittadinanza. Lei di questo cosa ne pensa, direttore?
Certo, tornando a bomba sull'affaire “crollo del viadotto”, ci si potrebbe per esempio interrogare, partendo da ciò che leggo sui giornali, sulla opportunità di “barattare” una potenziale strage con lo sfoggio di tre o quattro nuovi e lisci nastri d’asfalto...Contrattati con chi, poi? Con un ente come ANAS, che invece la costituzione a parte lesa l’ha sottoscritta? Forse non colgo la logica io o forse c'è qualcosa che non torna...
E poi si potrebbe, a ben vedere, velatamente identificare una strategia che chi fosse estremamente critico potrebbe definire “forte coi deboli e debole coi forti”: un risoluto, intransigente e maschio atteggiamento giustizialista per quattro scritte spray sui muri pubblici - che pure io condanno, a scanso di equivoci - versus un’accomodante, morbida e dialogante posizione di interlocuzione verso chi avrebbe responsabilità per il disastroso crollo di un intero viadotto stradale...
E infine, però, saremmo davvero senza cuore se non solidarizzassimo con il signor Tallone per l'ingiusta situazione in cui si è venuto a trovare: uffici comunali che, a suo dire in sua vece, rilasciano dichiarazioni ai giornalisti su situazioni e scelte delicate come quella del crollo, mentre fin dall'inizio uno dei punti fermi della sua strategia comunicativa è stato quello di istituire un rigido filtro tra sé e l'esterno...
Così rigido che, tanto per fare un esempio, il sottoscritto, membro nominato da un decreto dello stesso signor Tallone in una consulta comunale, non riesce a ricevere risposta ai numerosi solleciti ad un confronto inoltrati negli ultimi mesi. Anzi, parafrasando ciò che mi ha detto personalmente un membro della giunta stessa: “Venendo maltrattato dal portavoce del sindaco” solo perché chiedo di poter con lo stesso conferire...
Che strana città, la “mia” Fossano: un Sindaco con un regolamento urbano fa sparire le palle dai parchi e dalle strade, e quelle spuntano a decine da qualche altra parte...
Fabrizio Biolè