Da oggi (ieri ndr) la memoria di Silvana Allasia - la donna e madre assassinata tre anni fa a Fossano dal proprio compagno aguzzino - sarà confortata dai bambini della scuola d'infanzia di piazza Guala a Torino. A Lei, infatti, attraverso una cerimonia svoltasi venerdì 8 settembre nel capoluogo regionale, è stato intitolato l'asilo situato nella popolare piazza torinese e nel quale la vittima insegnò per molti anni.
Un evento da tempo atteso dai familiari di Silvana e da tutti coloro che si sono impegnati perché il suo barbaro assassinio restasse come monito per serie e concrete azioni preventive contro la piaga del femminicidio. Per questo motivo, a rendere omaggio alla meritoria iniziativa di titolazione, erano presenti anche Gianna Gancia e Anna Mantini, rispettivamente alla guida del gruppo Lega Nord alla Regione Piemonte e al Comune di Fossano.
"Un giorno bellissimo - commenta Mantini - perché rende doveroso omaggio al ricordo di una donna che ha perso la vita nel più barbaro dei modi, per mano dell'uomo che aveva promesso amore. Ancora oggi le cronache tragiche e pressoché quotidiane parlano di stupri orrendi, di violenze e abusi immondi, una parte dei quali commessa tra le mura domestiche che da riparo diventano sinonimo di prigione per la donna e per i bambini costretti ad assistere alle violenze. Occorre, anche tramite iniziative come questa, sensibilizzare famiglie e ragazzi contro la piaga del femminicidio e dello stupro, e partire da qui per chiedere leggi severe, rigorose e senza sconti per criminali e assassini".
Per questo "resta il rammarico che una tale iniziativa non si sia potuta celebrare a Fossano, dove pure avevo fin dall'inizio richiesto una intitolazione alla memoria di Silvana e che avrebbe dovuto rappresentare il naturale punto di partenza per azioni educative e di commemorazione". Era presente anche Gianna Gancia, che come capogruppo in Regione del proprio movimento ha promosso un ordine del giorno e una iniziativa di legge per assicurare sostegno economico, materiale e morale ai superstiti minorenni del femminicidio e ai familiari decisi a prenderli in carico, progetto che da circa un anno attende di essere approvato dal Consiglio regionale e di entrare in vigore.