Abbiamo letto, come Comitato Ferrovie Locali, con preoccupazione la notizia secondo cui il comune di Beinette, con il beneplacito della regione Piemonte, è in procinto di promuovere tramite uno studio di fattibilità la conversione della ferrovia Cuneo Mondovì, sospesa dal 2012 al seguito dei tagli operati dall’allora governatore Cota, in una pista ciclabile nel tratto da Beinette a Cuneo.
Ricordiamo che l’anno scorso sia il comune di Mondovì che quello di Cuneo votarono a larga maggioranza delle mozioni in cui si chiedeva di riattivare tale collegamento, e per questo auspichiamo che la Regione ascolti anche queste voci e non solo quella di chi ha fretta di smantellare la ferrovia.
Anche lo studio di fattibilità dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese ha comunque riconosciuto che la ferrovia sarebbe un mezzo più confortevole e rapido per il collegamento tra le due città e quindi perché cancellare la possibilità di poter ripristinare questo servizio, creando una ciclabile che non avrebbe valore nemmeno dal punto di vista del cicloturismo e sulla quale il comune di Cuneo non risulta nutrire, ad oggi, alcun interesse?
Naturalmente auspichiamo anche noi il potenziamento delle piste ciclabili, ma esso deve avvenire in integrazione e non in contrasto con la ferrovia.
Perché lasciare che la provinciale 564 continui ad essere, specie nei giorni feriali, congestionata ed intasata quando, una volta finanziati gli interventi per ripristinare la linea, con circa un milione di euro l’anno si potrebbe sostenere il recupero della ferrovia al traffico passeggeri e favorire un trasporto su ferro più comodo e veloce anche per gli studenti e i lavoratori?
Se la Regione è a corto di risorse, nell’ambito europeo esistono diverse opportunità per i trasporti verdi e per l’intermodalità ferro/gomma e quindi perché non pensare di usare anche in parte tali fondi per cercare il recupero della ferrovia?
Comitato ferrovie locali Cuneo