“L’educazione al cibo delle nuove generazioni è cruciale per il futuro dell’Italia in un momento in cui l’emergenza Covid ci ha messo di fronte a sfide mai immaginate prima sul fronte della salute, della sicurezza e dell’economia”. E’ quanto affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale in occasione della 1° festa dell’educazione alimentare nelle scuole a cui ha partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella tenuta presidenziale di Castelporziano.
“Negli ultimi 20 anni abbiamo fatto crescere con le nostre imprese la rete dei servizi educativi per l’infanzia - spiegano Moncalvo e Rivarossa – ed ora le 250 fattorie didattiche piemontesi possono accogliere scuole e gruppi scolastici o famiglie, in sicurezza nei grandi spazi aperti delle campagne italiane, offrendo percorsi didattici o ricreativi sull’ambiente rurale, il lavoro degli agricoltori, l’origine dei prodotti alimentari e la vita degli animali. Un percorso educativo che ha permesso di coinvolgere, a livello nazionale, oltre mezzo milione di bambini ogni anno aiutandoli a formare il gusto e l’attenzione alla distintività e alla biodiversità contro l’omologazione a tavola. Un progetto, quello sull’educazione alimentare, che è diventato e resterà cruciale nella visione e nel lavoro quotidiano di Coldiretti assieme a quello degli agricoltori italiani, e ci auguriamo sempre più di tutta la filiera agroalimentare. Un progetto che vede protagonisti le donne imprenditrici e Coldiretti Donne impresa, Campagna amica, i giovani di Coldiretti. Vogliamo che i nostri bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce. Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese – concludono -. L’emergenza Covid ha fatto affiorare sia il tema del necessario rafforzamento della sovranità alimentare del nostro Paese, sia l’esigenza di una progetto lungimirante e pragmatico per un modello di sviluppo sostenibile, a partire dal cibo. Un cibo che sia da tutti i punti di vista in linea con il progetto di transizione ecologica che abbiamo davanti”.