Era affollata la sala conferenze “Paolo Azzoaglio” del Banco Azzoaglio di Ceva per la presentazione del libro “Funghi e Ceva, una storia” scritto da Giorgio Raviolo ed edito da “Araba Fenice”. Al nuovo Appuntamento Azzoaglio hanno partecipato autorità, cittadini e, soprattutto, i soci, di ieri e di oggi, del Gruppo Micologico Cebano “Rebaudengo-Peyronel”, oltre ad esperti micologi provenienti da tutta Italia e dall’estero. La realizzazione del volume è stata sostenuta dal Banco Azzoaglio di Ceva per celebrare un legame a doppio filo tra il territorio e il suo prodotto tipico per eccellenza. Un rapporto raccontato anche nel filmato con le testimonianze, tra gli altri, dei soci fondatori del Gruppo presentato in anteprima insieme al piatto celebrativo della Mostra del fungo. Durante la “settimana del fungo di Ceva”, saranno esposte in Banca le tavole disegnate da Ernesto Rebaudengo, noto come micologo di fama internazionale e grandissimo disegnatore di funghi dal vero.
“Per noi è un onore ospitare la presentazione di questo libro, perché racconta la storia della nostra città – ha detto Erica Azzoaglio, amministratrice del Banco –. Da bambina andavo alla Mostra del Fungo con mio papà e oggi ci torno, tutti gli anni, con mia figlia. È un appuntamento irrinunciabile per noi cebani e questo libro, con il video che raccoglie le testimonianze dei fondatori, sono una bella testimonianza da lasciare in eredità alle generazioni future”.
In 304 pagine, Giorgio Raviolo, neo presidente del Gruppo micologico cebano “Rebaudengo-Peyronel”, ripercorre la storia dell’associazione, la nascita e lo sviluppo della Mostra. Era il 1962 quando un gruppo di amici (Giulio Chiapasco, Piero Franco, Giovanni Gula, Meo Martino, Aldo Mazzarelli, Tanchi Michelotti, Margherita Pollano, Ernesto Rebaudengo, Guglielmo Sandrone, Giordano Sciarra, Agnese Torre), creò il Gruppo micologico cebano “Rebaudengo-Peyronel”. Una storia lunga 55 anni raccontata, per la prima volta, in un libro, che percorre vicende di appassionati, volontari, studiosi di micologia, italiani e stranieri.
È il frutto di mesi di ricerche, raccolte di centinaia di testimonianze verbali, documentali e fotografiche (700 le immagini, tratte in parte dall’archivio di Franco Margaria) dalle origini a oggi, da sagra nata tra amici a mostra nazionale.
“Mi ‘frullava’ in testa già da un po’ – ha spiegato l’autore Giorgio Raviolo, appassionato di storia locale -. Era doveroso raccontare quello che è, a tutti gli effetti, un fenomeno sociale. Questo libro rende onore a ciò che è stato fatto e vuole essere uno stimolo per portare avanti l’impresa del ‘62”.
“Sono affascinato dal lavoro di questa grande famiglia, che sono i soci del Gruppo – ha sottolineato il direttore della Mostra Niccolò Oppicelli -, un impegno che dura tutto l’anno, e non solo i giorni della mostra”.
All’appuntamento, moderato dalla giornalista Paola Scola, erano presenti alcuni dei soci fondatori del Gruppo Micologico, esperti micologici italiani e stranieri e i famigliari di Ernesto Rebaudengo, primo presidente del Gruppo micologico e disegnatore stimato a livello internazionale.