Con la crisi economica ed il caro energia che attanagliano l'intero sistema, il compito dell'Amministrazione di un Comune - prima interfaccia istituzionale per i cittadini e per le attività economiche - è quello di “venire incontro” ed agevolare il più possibile chi lavora e produce. Al di là delle opportune semplificazioni burocratiche, il Comune può incidere con efficacia, ad esempio, sui tributi, primo di tutti la TARI, ossia la tariffa sui rifiuti. "Molte attività economiche, artigianali ed industriali, negli ultimi anni hanno patito una modifica di applicazione della TARI che invece di alleggerire, appesantisce non di poco il tributo - dice Enrico Rosso, consigliere comunale capogruppo del Centro-destra -. Fino a fine 2016 venivano applicate tariffe diversificate a seconda della destinazione d'uso dei locali utilizzati per attività produttive, con una riduzione per quegli ambiti a produzione di rifiuti modesta o nulla. Oggi purtroppo questa diversificazione non esiste più".
Di conseguenza, chi ha un'attività si trova a pagare salato, sia per quelle zone dove effettivamente produce rifiuti, sia dove non ne produce affatto. "Al proposito - dicono Enrico Rosso, Mauro Gasco e Rocco Pulitanò - avevamo inserito nel nostro programma elettorale una proposta relativa alla revisione delle modalità e i limiti dell'applicazione della TARI, limitandone il pagamento alle aree destinate all’attività produttiva vera e propria, dove effettivamente si genera rifiuto, e tralasciando gli altri locali utilizzati per altre attività quali magazzini, depositi prodotti finiti, aree espositive, eccetera".
Oggi il Centro-destra rilancia la proposta, anche attraverso un'interrogazione "dove chiediamo - concludono Rosso, Gasco e Pulitanò - se l'Amministrazione abbia pensato ad agevolazioni di questo tipo, da applicarsi anche in via temporanea, in questo momento congiunturale complesso. In caso contrario, ci rendiamo come sempre disponibili a collaborare e a condividere le nostre idee, per il bene collettivo".