Riceviamo e pubblichiamo.
Delle scuole superiori di Piazza e del loro destino si discute, ormai, da decenni. Se ne sono occupate le varie amministrazioni, provinciali e comunali, succedutesi dalla fine degli anni Novanta in poi. In particolare, relativamente alla sede dei Licei sono state nel tempo avanzate ipotesi diverse, sono stati commissionati progetti, sono stati stretti accordi di programma tra Enti e Amministrazioni locali, provinciali e regionali, senza però giungere ad alcuna effettiva risoluzione. Nelle ultime settimane, come ampiamente discusso sui vari organi di stampa, è comparsa a sorpresa sulla scena una nuova ipotesi: il “Baruffi”, grazie ai fondi del PNRR, verrebbe demolito e ricostruito alla Polveriera, accanto alla nuova palestra; i Licei, invece, verrebbero spostati in una nuova sede, recuperata dai locali del padiglione “Michelotti”, dell’edificio “Bertone”, e delle ex carceri; l’Alberghiero, infine, verrebbe ricollocato interamente in piazza IV Novembre.
Il centrosinistra monregalese, fin dalla candidatura di Ferreri nel 2007, ha sempre sottolineato l’importanza delle scuole a Piazza, cuore culturale e storico della città. Nel 2019, su proposta del Partito Democratico e dei nostri consiglieri comunali Paolo Magnino e Stefano Tarolli, era nata la Commissione Edifici Vuoti, e nella relazione conclusiva venivano presentate tre possibili soluzioni: il recupero della Cittadella, del padiglione “Gallo” o di un altro edificio del rione, con un “intervento di sostituzione edilizia”. A inizio 2022, l’amministrazione Adriano aveva avanzato la possibilità di una nuova sede per i Licei alla Polveriera, presentata come una sorta di ultimatum della Provincia, e il Partito Democratico di Mondovì, pur riconoscendo che il problema non fosse più procrastinabile, aveva sottolineato le criticità di quella soluzione: l’ulteriore consumo di suolo, l’abbattimento dell’edificio della scuola “Rolfi”, i problemi di viabilità.
Alla luce delle ultime novità, la questione appare più che mai complessa e delicata, e occorre fare alcune considerazioni. La demolizione e ricostruzione del “Baruffi” è legata a un finanziamento di oltre 10 milioni del PNRR, e rappresenta quindi un’occasione importante per l’edilizia cittadina, da cogliere in tempi stretti. La scelta, recentemente prospettata, di ricostruire alla Polveriera l’edificio destinato ad ospitare il “Baruffi”, rispetto all’ipotetica nuova sede dei Licei, ha alcuni vantaggi: il minor volume dell’edificio nuovo, il recupero paesaggistico/ambientale dell’attuale sedime del “Baruffi” e la garanzia di lasciare una sede agli studenti nel periodo di svolgimento dei lavori. Il parere della Commissione Edifici Vuoti viene inoltre rispettato, nell’istruzione di lasciare le scuole a Piazza e nella possibilità di un abbattimento/ricostruzione. Permangono, però, tutte quelle note criticità, soprattutto di natura ambientale, fatte emergere da un gruppo di residenti del rione.
Per quanto riguarda il versante Licei, inoltre, la situazione appare assai meno definita:
- non si è ancora raggiunto l’accordo economico tra l’ASL e la Provincia sulla cessione del Michelotti e dell’edificio Bertone;
- non è stata ancora illustrata pubblicamente con chiarezza la struttura dell’accordo di partenariato pubblico/privato per l’edificio delle ex carceri, né è ancora stato presentato il progetto finanziario da parte del proprietario privato: elemento non secondario per valutare l’impatto degli oneri, presenti e futuri, sulle casse provinciali, e dunque sulla reale sostenibilità dell’operazione;
Il ricollocamento unitario dell’Alberghiero a Piazza è una buona notizia, ma risulta legato a doppio filo alla buona riuscita del progetto sui Licei. Inoltre, poco più di un mese fa era stata data la notizia di un contributo provinciale di 1,2 milioni per il recupero delle cosiddette “venti aule”, ovvero la parte dell’ala nuova non intaccata dalla frana. Permangono tuttavia alcuni dubbi: sul destino dell’ala nuova, se l’Alberghiero verrà spostato nei locali oggi occupati dai Licei, con il rischio di creare un ulteriore contenitore vuoto, per giunta appena ristrutturato; e sul destino – e la gestione - dei locali storici dei Licei, come la Chiesa di Nostra Donna e le aule recentemente adibite a museo.
In ultimo, resta fuori gioco il destino di un importante ‘contenitore vuoto’ più volte indicato come recuperabile ad uso scolastico, il padiglione “Gallo”, per cui occorrerà studiare soluzioni diverse - e non pare ne sia stata prospettata, al momento, alcuna.
Come detto, la situazione richiede particolare attenzione, e quindi un confronto che vada oltre il perimetro dell’attuale maggioranza. Crediamo, come già richiesto dai Consiglieri della nostra coalizione, che sia assolutamente prioritario organizzare quanto prima un’occasione di confronto pubblico per coinvolgere l’intera cittadinanza in una scelta di questo rilievo, con l’auspicio di trovare soluzioni condivise e risposte concrete a problemi così complessi. La città non ha bisogno di nuove battaglie ideologiche, né tantomeno di posizioni propagandistiche in un clima da campagna elettorale permanente. Di progetti, in questi anni, si è parlato parecchio: ancora nulla, però, è stato realizzato. Oggi più che mai, però, occorre agire con trasparenza e determinazione per il futuro di Mondovì.
Mondovì, 3 luglio 2023
La coalizione di centrosinistra