VILLANOVA MONDOVÌ - Il Tar annulla il vincolo paesaggistico sull’area del Momburgo: la Regione farà ricorso

Esulta il consigliere Ivano Martinetti che aveva sollevato la questione: “Auspichiamo sia legittimata la delibera a tutela di un angolo stupendo del Piemonte”

a.c. 06/09/2022 17:46

Approda in Regione la questione del ricorso contro la rimozione del vincolo paesaggistico imposto sull’area del Momburgo, tra Villanova Mondovì e Roccaforte. Il consigliere del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti ha chiesto alla giunta regionale di valutare l’impugnazione della recente sentenza del Tar del Piemonte, scaturita da un’azione legale del Comune di Villanova Mondovì.
 
Nel 2017 la Regione aveva deliberato la dichiarazione di “notevole interesse pubblico” per il complesso formato dal Santuario di Santa Lucia, dalla chiesa del Santissimo Crocifisso, dalla cappella di San Bernardo e dai loro percorsi di collegamento oltre che dal percorso con le cappelle della Via Crucis, che, partendo da Santa Caterina a Villavecchia, arriva al Monte Calvario. La tutela non ha trovato d’accordo le amministrazioni comunali interessate, in particolare quella villanovese che si è rivolta al tribunale.
 
“Una discutibile sentenza del Tar Piemonte, - sostiene Martinetti - emessa in seguito al ricorso dei proprietari delle cave circostanti, ha annullato la delibera regionale. Curiosa la motivazione, secondo cui la Commissione regionale che formula proposte alla Regione per tali dichiarazioni di interesse pubblico, avrebbe agito in assenza della presenza di tutti i membri. Questa sentenza, di fatto, potrebbe rendere nulle quasi tutte le deliberazioni simili della Regione Piemonte e di altre regioni”.
 
Questo il motivo che ha spinto il consigliere pentastellato a portare il caso in Consiglio regionale, chiedendo a gran voce l’intervento della Giunta per promuovere il ricorso in Consiglio di Stato. La risposta arrivata dall’esecutivo è stata confortante: l’assessore Icardi, incaricato a rispondere a nome della Giunta, ha manifestato l’intenzione di procedere nel secondo grado di giudizio per quanto, ad oggi, il Tar non abbia ancora trasmesso le motivazioni della sentenza alla Regione Piemonte. Sarà dunque possibile procedere con il ricorso entro 60 giorni dalla notifica della sentenza.
 
“Siamo soddisfatti della risposta fornita dalla Giunta - conclude Martinetti - ed auspichiamo che, almeno nel secondo grado di giudizio, possa essere legittimata la delibera regionale a tutela di un angolo stupendo del nostro Piemonte”.

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