"
La scelta di chiudere la polstrada di Ceva come altre in Italia non è una privazione né il capriccio di un burocrate che non ascolta il territorio. Non abbiamo depotenziato il presidio stradale. Ho letto questa tesi, ma è falsa. Abbiamo invece trasformato il presidio di Ceva in un ufficio avanzato sul territorio, dando un servizio utile alla popolazione. Un'occasione più unica che rara, che abbiamo colto al volo e di cui vi ringrazio". Lo ha detto il capo della Polizia
Franco Gabrielli, questa mattina nella sala "Borsi" di Ceva, prima di firmare una convenzione che in autunno "trasformerà" la Polstrada in un ufficio dove richiedere e ottenere pratiche di polizia amministrativa: passaporti, licenze, porto d'armi. A riportare le sue dichiarazioni è
l'Ansa.
"La polizia stradale - ha aggiunto Gabrielli - è stata e sarà potenziata ancora: previsto in provincia di Cuneo il passaggio da 32 a 46 agenti, con molte più pattuglie sul territorio, mentre la specialità della polstrada di Piemonte e Valle d'Aosta aumenterà di 146 unità". A Ceva sono intervenuti anche il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone, il questore di Cuneo Emanuele Ricifari e il ministro alla Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, agli ultimi giorni di gravidanza. "E' la mia prima uscita pubblica sul territorio dopo la pandemia. - ha detto - E vorrei per prima cosa ringraziare le forze dell'ordine guardandole negli occhi per il lavoro fatto per la nostra sicurezza in questi mesi".