ROBURENT - La mamma di Sacha Chang in Italia per incontrare chi cercò suo figlio dopo il duplice omicidio

Marijke Haring, vedova di una delle due vittime del massacro di Montaldo Mondovì, ha ringraziato i cacciatori e i carabinieri che parteciparono alle ricerche

Redazione 03/09/2024 14:10

È venuta in Italia dall’Olanda, Marijke Haring Chang, per incontrare due dei cacciatori che nei giorni tremendi dell’agosto 2023 parteciparono alle ricerche del figlio Sacha, datosi alla macchia dopo aver assassinato il padre Chain Fa e l’amico di famiglia Bert Ter Horst a Montaldo Mondovì.
 
Emiliano e Piercarlo Negro erano tra le persone che aiutarono i carabinieri ad individuare il fuggitivo nei boschi della val Corsaglia. Oltre ad assicurarlo alla giustizia, la priorità era evitare che il 21enne, ritrovato seminudo e in stato confusionale due giorni più tardi, potesse perdere la vita a sua volta. A distanza di un anno, Emiliano Negro è diventato sindaco del vicino comune di Roburent e ha accolto la signora Marijke nel suo ufficio insieme al padre Piercarlo, alla figlia Alessia e all’amica Serena Micalizzi Coyle che facevano da interpreti: “Nel marasma di quei giorni e nel caos che si scatenò, - ricorda Negro, presidente di Federcaccia Mondovì - Marijke ha visto in loro un lume di umanità, le parole ai microfoni dei giornalisti italiani, arrivate in Olanda le hanno fatto capire che l’intento dei militari dell’Arma era quello di far rispettare le leggi, prima di ogni cosa e l’intento del gruppo dei cacciatori in appoggio era quello di poterlo trovare vivo ed evitare di aggiungere così una vittima ulteriore”.
 
La signora Chang, che è sempre rimasta vicina al figlio, ha voluto ringraziare anche i militari dell’Arma dei Carabinieri che dimostrarono anch’essi professionalità e umanità, insieme agli altri appartenenti al gruppo scelto di cacciatori: Oscar Rigoletto, Ugo Lingua, Giuseppe Cappellino, Claudio Bonada, Mauro Porta, Germano Tagliatore, Alessandro Caramello, Giuseppe Barattero.
 
Sacha Chang è stato dichiarato incapace di intendere e di volere e trasferito dal carcere in una struttura psichiatrica per autori di reati violenti, a Bra: “Le condizioni sono migliorate - fa sapere Negro, dopo il colloquio con la madre dell’omicida - ma per massimizzare le cure sarebbe ideale poter tornare al suo ambiente, in Olanda, il prima possibile”. L’estradizione richiederà però un lungo percorso, che sarà possibile avviare solo dopo il termine del procedimento penale.

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