Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Auser - Associazione per l'invecchiamento attivo di Mondovì.
L’idea di lasciare a casa più a lungo degli altri gli anziani non ci convince da molti punti di vista. Sono molteplici le misure discriminatorie che hanno fatto soffrire questa parte di popolazione e la prima è stata l’emergenza sanitaria da Coronavirus. In questi anni ci siamo dedicati all’attività di nonni a supporto delle famiglie per l’assistenza ai nipoti e quindi si vorrebbe prolungare la lontananza dell’affetto di questi cari. Abbiamo collaborato all’organizzazione famigliare di chi andava a lavorare nella gestione dei figli minorenni, anche perché oggi l’attività lavorativa famigliare è, dove possibile, affidata ad entrambi i genitori. Non ci troviamo più negli anni Cinquanta del secolo scorso, quando il mercato del lavoro era imperniato sull’uomo procacciatore di reddito e la donna addetta al lavoro domestico ed alla cura dei figli. La situazione peggiora ancora di più dove la gestione della famiglia è affidata alla donna sola con figli che in questo periodo ha esaurito ferie, congedi parentali, permessi retribuiti e nel prossimo futuro non saprà a chi affidare i figli. I nonni sono stati delegati, negli ultimi anni, alla cura, relazione ed educazione dei nipoti minorenni. Quindi nel prossimo immediato futuro si dovranno anche, oltre ai nonni, individuare regole e strumenti che consentano con la collaborazione del terzo settore e le associazioni, organizzare le attività ludiche, sportive, educative dei bambini e dei ragazzi fuori casa e senza i genitori. Durante questo periodo, ma anche precedentemente abbiamo spesso rimpiazzato le carenze degli Enti Locali con l’accompagnamento delle persone sole a fare la spesa, ritiro di medicinali, accompagnamento a visite mediche, disbrigo pratiche presso vari uffici ed ora non serviamo più?
Da più parti ci consigliavano ginnastica dolce, passeggiate, incontrare persone per evitare l’isolamento, tutto per un miglior stile di vita ed oggi tutta questa vita sociale ed economica del paese deve essere ritardata oppure annullata; è invece importante promuovere l’invecchiamento attivo ed evitare l’isolamento delle persone anziane. Parecchi di noi hanno vissuto il periodo di guerra e anni dello scorso secolo difficili ed abbiamo imparato a riconoscere i doveri ed i diritti cheil periodo storico ci imponeva. Anche oggi sicuramente saremmo capaci di rispettare i comportamenti da seguire quali: evitare contatti ravvicinati, almeno un metro di distanza; evitare i luoghi affollati; coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce; evitare strette di mano od abbracci; non toccare occhi, bocca e naso con le mani; lavare spesso le mani con acqua e sapone; se si ha sintomi di influenza restare a casa ed eventualmente consultare il medico di famiglia; quando si esce usare la mascherina ed in alcuni luoghi usare i guanti monouso. Queste semplici regole che abbiamo appreso ci permetteranno uscendo sin da subito, come per le altre persone, a mantenere l’equilibrio fra le paure ed il rischio oggettivo, a gestirci lo stress, a riscoprire le risorse ed avere dignità delle giornate che passano, servirà per aprire la mente ed abituarci a risocializzare per evitare di ritrovarci più soli ed isolati al fine di rallegrare l’umore mantenendo i contatti con i famigliari e gli amici. #insiemecelefaremo