Interviene anche la Provincia nella querelle sulla sede del nuovo complesso scolastico sull’Altipiano di Mondovì, dove dovrebbero trovare posto i Licei permettendo anche la ricollocazione dell’Alberghiero - che dopo la frana del dicembre 2017 è privo di sede da un anno e mezzo.
Sul tema si sono espressi i presidenti dei Consigli di Istituto dell’Alberghiero ‘Giolitti-Paire-Bellisario’ e del Liceo ‘Vasco-Govone-Beccaria’, Cesare Morandini e Paolo Ambrogio, con una lettera aperta inviata nel giorni scorsi: “La sostanza è che i Licei di Piazza sono divisi scomodamente su più sedi, e non hanno una loro palestra, e che l'Alberghiero, dopo la sciagurata frana del dicembre 2017, dispone dei soli locali ad uso comune e fa ospitare i suoi alunni dal Baruffi e dalle Elementari di piazza d'Armi”.
Pur riconoscendo gli sforzi costanti per limitare i disagi e lo “spirito di corpo” di alunni, docenti e dirigenti, i due rappresentanti dei Consigli di Istituto lamentavano il rischio che la precarietà diventasse una “stabile normalità”: “È uno scenario tutt'altro che irreale: da quando il vecchio ospedale è stato scartato come nuova sede unica dei Licei, per ragioni di costi, la questione è stata di fatto devitalizzata, e nessun progetto soddisfacente è stato più formulato, come se la questione si fosse risolta da sé. Similmente, tornato in possesso dei locali di uso comune un paio di mesi fa, nessuna prospettiva chiara e concreta è stata formulata per l'Alberghiero e le sue aule, né tale prospettiva appare all'orizzonte. Ecco dunque il nucleo del nostro messaggio: la questione dei locali per le nostre scuole è ancora viva e bruciante”.
Un progetto in realtà esiste, ed è quello per cui la Regione Piemonte ha garantito di poter stanziare 3,5 milioni di euro. Il nuovo istituto verrebbe realizzato sull’Altipiano, nel terreno sgombro a fianco di via Piemonte, per ospitare i Licei e permettere di ricollocare l’Alberghiero in piazza IV Novembre. “Il progetto definitivo del nuovo plesso scolastico (scuola, palestra e auditorium) è tecnicamente pronto ed attende, per essere formalizzato, che l’iter urbanistico, celermente avviato dal Comune, sia completato” garantisce ora la Provincia, rispondendo alle preoccupazioni espresse dalle famiglie degli studenti.
L’ente presieduto da Federico Borgna, presentando il rendering della futura sede scolastica, afferma che “le risorse finanziarie che la Provincia si era impegnata a destinare alla realizzazione di una nuova scuola a Mondovì sono state stanziate” e si potrà procedere alla formalizzazione dell’accordo di programma con la Regione non appena i vari enti coinvolti abbiano provveduto agli adempimenti amministrativi.
A questo riguardo lo scoglio da superare è l’approvazione del Comune, dove dopo un primo voto nel Consiglio del 1 marzo si attende tuttora un secondo passaggio della variante per il terreno su cui verrà edificata la nuova scuola. Il sindaco Paolo Adriano non ha fatto mistero di non approvare la soluzione proposta dalla Regione, accettata a denti stretti per non perdere il finanziamento. I consiglieri di centrodestra Caramello, D’Agostino e Barello, del resto, hanno chiesto alla giunta di revocare la delibera e mantenere le scuole nel rione alto di Piazza.
La Provincia invoca su questo punto un’assunzione di responsabilità degli amministratori cittadini, ribadendo l’indisponibilità a discutere progetti alternativi a quello già elaborato: “Riteniamo che la soluzione a suo tempo concordata con la Regione Piemonte, il Comune e le Dirigenze scolastiche interessate, sia - al di là delle legittime opinioni di qualcuno - una risposta concreta e fattibile che consentirà una ricollocazione più funzionale degli Istituti Superiori di Mondovì. Ci teniamo a ribadire che la Provincia - al di là delle contingenti difficoltà finanziarie e di risorse umane - intende continuare a svolgere la sua funzione istituzionale e garantire, ai nostri giovani, ambienti di studio il più possibile adeguati e sicuri, a Mondovì come in tutto il territorio provinciale”.