“Noi non siamo solo storia ma testimonianza viva, abbiamo la forza e volontà di guardare avanti e di trasmettere i valori del passato ai nostri giovani”. Così Sebastiano Favero presidente nazionale Ana a Mondovì per le celebrazioni del’80° anniversario della campagna di Russia e della battaglia di Nowo Postojalowka. L’atto conclusivo di quattro giorni intensi che la sezione Ana di Mondovì ha organizzato con un obiettivo preciso: proteggere la memoria di quanto accadde, oggi più che mai, con una guerra in corso in quelle terre che furono le ultime viste e vissute 14 mila vite ai Battaglioni Mondovì, Saluzzo, Ceva, Pieve Di Teco, Dronero, Borgo San Dalmazzo. Del loro sacrificio hanno parlato anche il comandante delle truppe alpine generale di Corpo d'Armata Ignazio Gamba, il presidente di sezione Ana Mondovì Armando Camperi, il sindaco della città di Mondovì Luca Robaldo ed il vice presidente regionale Fabio Carosso.
Nel partecipato corteo che ha coinvolto oltre 2.500 fra alpini e simpatizzanti decine di sindaci del territorio, compresa Patrizia Manassero primo cittadino del capoluogo, il senatore Giorgio Maria Bergesio e l’onorevole Monica Ciaburro insieme ai volontari di protezione civile Ana, al comitato della Croce Rossa che ha sfilato anche con le Infermiere volontarie. “Tutti a celebrare una divisione martire che ha sacrificato i suoi uomini migliori perché noi potessimo vivere in pace, una pace che oggi che compie 80 anni” ha ricordato il generale Gamba. Tornarono in pochi, e a rappresentare coloro che tornarono era presente a Mondovì Giuseppe Gamba, fra le fila del Dronero in Russia, ed oggi ultra centenario.
Sono 240 i gagliardetti che hanno sfilato a Mondovì per l’80° della battaglia di Nowo Postojalowka. Oltre 40 i vessilli di sezione. Con il labaro nazionale i gonfaloni delle città medaglia d’oro al valore militare: Alba, Cuneo, Boves, Ceva medaglia d’argento valore civile e delle medaglie di bronzo al valore militare: Mondovì e Castellino Tanaro. Il gonfalone della Provincia decorata nel 2014 con la medaglia d’oro al valore civile e dal gonfalone della città di Villanova Mondovì e Dronero decorate con la croce di guerra.
Schierati anche la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense, un reparto d'onore del 1° Reparto Comando e Supporti Tattici alpini ed il reparto Salmerie di Mondovì.
In chiusura della cerimonia sono stati assegnati quattro encomi solenni ad altrettanti militari della Brigata Alpina Taurinense. Sono: il tenente colonnello Davide Dal Maso, effettivo al 2° Reggimento alpini per l’eccellente pianificazioni delle fasi di un momento addestrativo di verifica nell’ambito dell’esercitazione “Summer Resolve 2022”; il luogotenente Marco Calandri, direttore della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense per essere riuscito a portare tale complesso musicale militare ad altissimi livelli “brillante figura di sottufficiale che con tenacia e intelligenza ha saputo mettere le proprie doto professionali e artistiche al servizio della forza armata”; il graduato scelto Vincenzo Biella effettivo al reggimento Nizza Cavalleria Primo per fulgido esempio di nobiltà e virtù militari dimostrate nel corso di un'esercitazione di soccorso il 13 luglio del 2022 sul Monte Rosa ed il graduato scelto Claudio Mura, effettivo al 2° Reggimento Alpini per le straordinarie qualità morali e professionali dimostrate nello svolgimento del proprio incarico.
La cerimonia si è conclusa con la Santa Messa celebrata al Sacro Cuore di Mondovì dal vescovo di Mondovì monsignor Egidio Miragoli.
L’evento è stato preceduto da due eventi sabato 21 gennaio. Al pomeriggio il convegno “Fare Storia della Memoria”, al quale hanno partecipato il saggista Roberto Rossetti e il generale in pensione Antonio Zerillo moderati dalla giornalista de La Stampa Paola Scola alla presenza del presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, del comandante delle truppe alpine Ignazio Gamba, del comandante della Taurinense Nicola Piasente e del comandante del II Reggimento Alpini di Fossano Massimiliano Fassero.
“Se noi siamo qualcuno è perché abbiamo una storia alle spalle - ha detto il generale Zerillo -, il grande scrittore Piero Chiara cantore del Lago Maggiore diceva che la fatica maggiore che compiamo è quella del mattino, quando ci svegliamo, è quello il momento in cui dobbiamo ricordarci della storia. Vorrei che si facesse molto di più ricordare soprattutto quegli uomini, chi perse la vita e chi ebbe la forza di riprenderla una volta tornato da quella terribile guerra”. “Sicuramente non bisogna dimenticare che quanto è accaduto si può ripetere, e gli alpini sono un esempio da seguire, perché hanno nel loro dna il fare memoria del passato per costruire un futuro di pace” ha detto la moderatrice Paola Scola. Il saggista e docente Roberto Rossetti, presente al convegno, aveva partecipato anche all’incontro letterario di venerdì per presentare il suo saggio storico a Mondovì: “La Divisione Cuneense sul fronte del Don”. Ricostruisce la Ritirata dal fronte Russo della Quarta Divisione alpina Cuneense. “La Cuneense è stata quella che tra tutte le divisioni dell’armata italiana in Russia ha avuto il più alto numero di perdite - ha ricordato -, è incredibile quanto le famiglie oggi vogliano trovare uno spazio per ricordare quelle storie di sacrificio. Mi ha emozionato moltissimo, anche io sono nipote di un reduce e nutro lo stesso sentimento”.
Alle 21 di sabato sera nella chiesa del Sacro Cuore il concerto della Filarmonica di Cafasse, presente anche al corteo di domenica, con intermezzo del coro sezionale Ana Mondovì.