L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha incontrato stamattina in ospedale a Ceva i sindaci del Cebano per fare il punto sul presente e il futuro della struttura. Insieme a lui, sono intervenuti il direttore generale dell’Asl Cn1, Giuseppe Guerra e il sindaco di Ceva, Vincenzo Bezzone.
"L’ospedale di Ceva - ha detto l’assessore Icardi - gode di buona salute e svolge un ruolo fondamentale sul territorio, con attività di area medica, riabilitativa, chirurgica, un servizio dialisi e un Pronto Soccorso diurno. Ricordiamo come anche durante la pandemia questa struttura si sia rivelata strategica nel ricovero esclusivo dei contagiati, così come nella successiva campagna vaccinale e nel soccorso salvavita ai dializzati della Liguria che non potevano più raggiungere i loro ospedali a causa dell’alluvione. Ora che l’emergenza pandemica è alle spalle, l’attività ospedaliera è ripresa a pieno ritmo, recuperando e superando i livelli pre-Covid. Nessun servizio è stato tagliato, anzi, ci sono state e ci saranno a breve diverse implementazioni ambulatoriali e strutturali che consolidano il ruolo dell’ospedale sul territorio".
Nel dettaglio, l’area chirurgica, tra gennaio e settembre 2023, fa registrare rispetto allo stesso periodo 2019 300 interventi in più (con un incremento del 18%), soprattutto nella chirurgia ambulatoriale complessa. Si conta un aumento di 700 giornate di degenza anche nella Medicina Fisica e Riabilitativa che è strutturata con 22 posti letto ordinari e due in day hospital. Il reparto si è ultimamente dotato di tecnologia d’avanguardia, acquisita con i contributi di Fondazioni, associazioni e privati cittadini, oltreché con interventi a carico del bilancio aziendale.
La Medicina Generale, con 25 posti letto a disposizione (di cui 5 di continuità assistenziale e 3 di gestione integrata con l’oncologia), oltre a gestire le patologie acute si interfaccia sia con le altre strutture dell’ospedale sia con la post-acuzie, con letti CAVS (continuità assistenziale a valenza sanitaria). Le giornate di degenza sono passate da 5.054 dei primi 3 trimestri 2019 a 5.745 (per i CAVS da 1.237 a 1.351).
L’attività ambulatoriale connessa (pneumologia, fisiopatologia respiratoria, spirometria) è anch’essa cresciuta da 917 accessi a 1.130, mentre l’attività di ecocolordoppler passa da 610 a 723 interventi.
Le ore di attività annua degli ambulatori specialistici di Otorinolaringoiatria, Urologia e Dermatologia sono passate da 268 a 1.462 sempre nel periodo di riferimento gennaio/settembre 2019/2023. Nel 2024 saranno attivati ambulatori di geriatria e di post-ricovero.
Nella gestione edilizia, oltre ad attività di manutenzione ordinaria e alla sostituzione dell’impianto di Dialisi, è previsto lo stanziamento di circa 9 milioni di euro per l’adeguamento antisismico della struttura e la realizzazione del nuovo ospedale di comunità.
Giuseppe Guerra, direttore generale Asl CN1: "Il nostro impegno su Ceva è massimo. Abbiamo recuperato l’attività del periodo pre-pandemia, incrementato gli interventi in alcuni ambiti ed è in programma l’apertura imminente di nuovi ambulatori. Inoltre, l’ospedale sarà sottoposto a un importante intervento di antisismica e sarà realizzato l’ospedale di Comunità. La dialisi sarà ammodernata con la sostituzione di un nuovo impianto di osmosi".
Il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone: "Ringrazio molto l'assessore regionale Icardi ed il direttore generale dell'ASL Cn1 per questo incontro sul nosocomio di Ceva. Un incontro voluto per informare i cittadini sulla reale situazione del nostro ospedale e dei suoi servizi, per sgombrare il campo da qualsiasi altra notizia infondata. Quello di Ceva è un ospedale fondamentale per la sanità del Cuneese. La sua esistenza non è mai stata messa in discussione. Il centro dialisi di Ceva è a servizio di un territorio molto ampio, che comprende le valli Tanaro, Bormida e Langhe. È un servizio fondamentale, che non risentirà di una eventuale assenza di pazienti monregalesi quando, tra circa due anni l'ospedale di Mondovì aprirà il suo centro dialisi. La certezza è che negli ultimi tre anni, passando per una pandemia, nulla è stato chiuso, né ridimensionato. Anzi. Abbiamo ampliato e integrato con nuovi servizi gli ambulatori, che offrono prestazioni di eccellenza. Per quanto riguarda il Pronto soccorso, purtroppo il problema è nella mancanza di medici, mentre per le liste d'attesa il problema deve essere sbloccato a livello nazionale".
L’incontro all’ospedale di Ceva si è concluso con la visita al Reparto di Riabilitazione funzionale, dove sono state inaugurate diverse attrezzature (già attive) acquisite con il contributo di Fondazione Crc, Associazione e privati.