MONDOVÌ - Per l’anziano disabile nessuna ambulanza verso casa. L’ospedale replica: “Occorre chiamare i volontari”

Il caso di un 83enne dimesso dal Regina Montis Regalis a Pasqua: “Il personale ci ha detto che dovevamo trovare una soluzione a pagamento” dicono i familiari

Redazione 08/04/2024 19:15

Nessuna ambulanza disponibile, nel giorno di Pasqua, per il trasporto di un anziano disabile dall’ospedale di Mondovì fino alla sua abitazione. Il caso è stato segnalato dai familiari del paziente, un uomo di 83 anni, pluripatologico e non autosufficiente, che era stato ricoverato d’urgenza il 30 marzo e dimesso il giorno dopo.
 
“Il personale dell’ospedale ha riferito che non potevano chiamare l’ambulanza per il rientro al domicilio, perché la telefonata deve essere fatta esclusivamente dai parenti e il trasporto è a pagamento” racconta la famiglia. Precisando di aver incontrato ulteriori difficoltà perché, oltretutto, era il giorno di Pasqua: “Non è una questione di soldi, ma di principio” precisano i congiunti, giudicando “riprovevole che una azienda sanitaria metta una persona pluripatologica, mutilata in ognuno dei cinque sensi, nella condizione di non poter recarsi a casa usufruendo del servizio sanitario nazionale”.
 
Dall’ospedale è giunta una replica per il tramite del dottor Andrea Tortore, direttore della Medicina d’Urgenza al “Regina Montis Regalis”: “Innanzitutto mi dispiace che persone fragili possano subire disguidi sebbene non dipendenti dalla volontà di tutti gli operatori sanitari coinvolti. Con questa premessa tengo a precisare che da circa 10 anni il rientro a domicilio dal Pronto Soccorso di Savigliano, Mondovì (e anche Cuneo) è a carico dell'utente che deve chiamare di persona l’associazione di volontariato di suo gradimento. Allo scopo viene fornito un elenco delle associazioni disponibili, in rigoroso ordine alfabetico”.
 
“Tale procedura - spiega il dirigente - si è resa necessaria anni fa per risolvere problematiche relative ai pagamenti dei servizi di fatto richiesti dal personale sanitario del Pronto Soccorso per conto di privati (i parenti dei dimessi), e per evitare disequilibri nelle chiamate delle diverse associazioni di volontariato presenti”.
 
Esistono tuttavia convenzioni tra i Comuni e Anpas, Croce Rossa e Bianca e Misericordie, proprio dedicate ai pazienti invalidi o fragili in generale: “A titolo di esempio - aggiunge Tortore - cito la Croce Verde di Saluzzo che è convenzionata con i comuni di Saluzzo e limitrofi per quanto riguarda le dimissioni dal DEA e dai reparti di ricovero ospedalieri, e per le visite ambulatoriali. Stessa cosa a Fossano e anche per la zona di Mondovì dove a volte le dimissioni sono in regime di convenzione, cioè il paziente nulla paga”.

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