Un lunghissimo iter, quello della variante strutturale del Piano regolatore di Mondovì, che è approdato al progetto preliminare nel corso della seduta del Consiglio comunale riunitosi lunedì 29 luglio.
“Sono passati praticamente dieci anni - dice il consigliere comunale capogruppo del centrodestra Enrico Rosso - dalla fase preliminare di studio per questa variante, che a questo punto rischia di diventare anacronistica, non più rispondente ai tempi in cui viene applicata e alle problematiche di attualità. Solitamente, dalla fattibilità tecnica alla variante preliminare passano circa tre anni, non così tanto tempo”.
In merito alla variante il gruppo consigliare di centrodestra individua comunque aspetti positivi: “Uno riguarda senz’altro l’annosa questione all’attenzione del recupero degli immobili esistenti - prosegue Enrico Rosso -. Tramite la variante, alcuni ruderi e fabbricati ricompresi in classi idrogeologiche che di fatto non consentivano interventi di ristrutturazione sono stati riclassificati, rendendo più agevole eventuali proposte di recupero”.
Di contro, il gruppo di centrodestra individua un aspetto decisamente negativo del progetto di Variante al PRGC: “Riguarda la viabilità relativa alla Madonnina - dicono Enrico Rosso, Rocco Pulitanò e Carlo Cattaneo -. L’attuale Piano regolatore vigente ricomprendeva un asse viario dal complesso e piazza d’Armi, che con la variante viene stralciato. Una vera e propria occasione persa, perché l’amministrazione avrebbe potuto proporne l’attuazione al nuovo proprietario della Madonnina prima del rilascio delle autorizzazioni per il recupero dell’immobile. Invece la strada - il cui progetto definitivo era stato già approvato nel 2015, e il cui tracciato può benissimo passare accanto al Polo scolastico - addirittura sparisce, ed in assenza di nuove proposte di realizzazione. La Madonnina andrà ad accogliere numerose famiglie, la problematica relativa alla viabilità sarà senz’altro molto sentita”.
Il centrodestra ha comunque votato favorevolmente alla variante di Piano regolatore, “in continuità ad uno strumento urbanistico voluto dall’amministrazione di cui facevamo parte. All’amministrazione raccomandiamo di vigilare attentamente sulla celerità degli iter applicativi a favore dei cittadini e dei professionisti”.
Altro tema toccato dal gruppo di centrodestra nel corso del Consiglio comunale, l’annoso cantiere dello scaricatore, per il quale sono state chieste una serie di delucidazioni attraverso un'interrogazione. “I cittadini monregalesi si sono sentiti sfiduciati dalle dichiarazioni fatte dall’amministrazione, che prima ha detto che il cantiere si sarebbe concluso nella primavera 2023, poi in autunno del 2023, poi nella primavera del 2024... - ha evidenziato Enrico Rosso -. Abbiamo atteso fino ad inizio estate, il cantiere di per sé era sempre nella stessa situazione, da qui la nostra interrogazione. Anche perché l’iter di realizzazione che doveva essere di sei mesi sarà in ritardo praticamente di due anni. E tutto ciò - da quanto è risultato dalle risposte dell’assessore - per realizzare una ventina di metri di muro e alcuni tratti di condotta fognaria: francamente ci pare un po’ eccessivo. È stato realizzato un intervento di cerchiatura interna ai tubi di cemento sotto Parco Europa che risultavano tutti fessurati: non siamo però riusciti a sapere qual è stato il costo aggiuntivo e a chi sia stato addebitato”.
“C’è poi il discorso relativo allo smaltimento dei 5mila metri cubi di terra da Parco Europa - conclude Enrico Rosso -. Una vera assurdità che non sia stato incluso nell’appalto. Il rischio è che ci ritroveremo con i cumuli di terra ad ingombrare una delle più belle aree verdi della città ancora per lunghissimo tempo. Possibile che per un cantiere che già ha un anno e mezzo di ritardo nella sua conclusione non fosse stato previsto lo smaltimento in fase di redazione dell'appalto? La situazione andava presa in mano molto prima, da parte dell'amministrazione comunale, che non solo non è stata lungimirante ma nemmeno particolarmente attenta. Anche perché quel brutto cumulo di terra in un’area verde solitamente teatro di socialità ed eventi non rappresenta un biglietto da visita decoroso per la città. Ci auguriamo che la situazione si sbocchi quanto prima”.