FRABOSA SOTTANA - Prima il Giro, poi il Concerto di Ferragosto: l’anno sfortunato degli eventi cuneesi

Il meteo ha cancellato la tradizionale “vetrina” delle nostre valli, ricordando però la sua importanza. Peccato per la regia Rai, persa tra vulcani e prove dimezzate

Andrea Cascioli 16/08/2024 11:10

Decisamente non è una buona annata per i grandi eventi in provincia di Cuneo. Ricordiamo ancora la tappa del Giro d'Italia Novara-Fossano “ammutolita” da uno sciopero dei telecronisti Rai, a maggio. Ieri, invece della legittima protesta dei colleghi di Usigrai, ci si è messo di mezzo il meteo: e così tanti saluti al Concerto di Ferragosto dell’Orchestra “Bruni”, che si sarebbe dovuto tenere all’Alpe Balma di Prato Nevoso.
 
Peccato davvero, anche perché il programma di quest’anno, dedicato alle colonne sonore del cinema, aveva tutte le carte in regola per piacere a un pubblico di giovani, o comunque di persone che non si avvicinano di solito alla musica sinfonica. Peccato a maggior ragione perché la Rai non ha trasmesso l’intera registrazione delle prove generali, ma solo una parte: in onda su Raitre gli spettatori hanno potuto ascoltare la “Raiders March” di Indiana Jones che avrebbe dovuto chiudere la scaletta, poi è stata la volta di Harry Potter. A seguire, un inesplicabile servizio sull’attività vulcanica dell’Etna e di Stromboli raccontata dal Tgr Sicilia: “Che c’azzecca?” avrebbe detto Antonio Di Pietro. Boh.
 
Non è dato sapere perché la Rai abbia sacrificato tutto il resto del programma (erano registrati anche i brani da Superman, Schindler’s List e Star Wars), preferendo trasmettere, dopo lo speciale “dimezzato”, la replica di una puntata de Il presente e la storia con Paolo Mieli. Dedicata, ironia della sorte, al più celebre concerto del Novecento: Woodstock. Per la cronaca, la prova generale completa si può ascoltare sul sito di Rainews.
 
A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, si può dire che il concerto “che non c’è stato” ha avuto il merito di ricordare a tutti quanto sia amato l’appuntamento musicale, che dal 1981 rappresenta una vetrina non solo per l’orchestra di Cuneo ma per tutte le nostre valli. Nato da una felice intuizione del violinista buschese Bruno Pignata accolta dal maestro Giovanni Mosca, il fondatore dell’orchestra “Bartolomeo Bruni”, è diventato negli anni un evento di caratura nazionale. Un’idea vincente nella sua semplicità, quella di unire l’amore per le montagne a una passione altrettanto universale per la musica.
 
Qualcosa che il resto del Piemonte invidia a Cuneo e che infatti, per un periodo, si era anche provato a trasferire sulle montagne torinesi. Tra il 2004 e il 2006, complice l’euforia per le Olimpiadi invernali, il concerto lasciò la Granda per il forte di Exilles, Sestriere e Fenestrelle. C’era il timore che il capoluogo potesse avocarlo a sé, ma poi le ragioni del cuore hanno prevalso. Da allora l’evento si è ancora tenuto “fuori casa” in due occasioni, alla basilica di Superga nel 2011 e di nuovo a Sestriere nel 2016, senza però perdere la sua impronta cuneese. Appuntamento al prossimo Ferragosto, allora, pioggia permettendo.

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