Riceviamo e pubblichiamo.
A metà marzo tutti i media locali davano la notizia annunciata dal Vicario don Flavio Begliatti, rispetto alla scelta della diocesi di Mondovì di voler costituire una fondazione che mettesse insieme le case di riposo parrocchiali, per cercare di fare sinergia, “unire le forze accelerando i tempi” e cercare di rispondere alle sempre maggiori difficoltà in cui versa tutto il sistema del socio-assistenziale, difficoltà incrementate con e dopo il Covid. Innanzitutto per completezza di informazione vogliamo precisare che all'interno della diocesi, oltre a quelle di Roccaforte Mondovì, Morozzo, Beinette e Niella Tanaro erano presenti anche le strutture di Paroldo e quella del Borgato a Mondovì che nel frattempo sono state chiuse ed inoltre fuori dalla nuova fondazione rimarrà anche quella di Frabosa Soprana.
Ciononostante, come Fp CGIL abbiamo salutato positivamente questa scelta in quanto riteniamo che, la difesa di questi presidi nel territorio, possa essere preziosa in una fase storica dove le fasce più deboli della popolazione sono sempre di più “abbandonate” a se stesse e dove a livello istituzionale, dal Governo e dalla Regione, non solo non arrivano risposte ma continuano ad effettuarsi tagli che rendono impraticabili in tanti casi l'attività sanitaria e socio-assistenziale.
In data 18 maggio ci è stato purtroppo comunicato dalla diocesi che, pur avendoci provato in tutti i modi possibili, non ci sono le condizioni affinché la casa di riposo parrocchiale di Niella Tanaro rientri nel progetto della nuova fondazione diocesana. Tale scelta si è resa necessaria in quanto la struttura presenta gravi carenze di natura architettonico-strutturali ed una non sostenibilità economica. Situazioni queste purtroppo non modificabili neanche attraverso un ingente intervento economico a favore di una ristrutturazione, valutata ma purtroppo non praticabile.
A questo punto ci siamo immediatamente riuniti in assemblea con le lavoratrici e lavoratori per fare il punto della situazione e valutare il da farsi. La struttura nasce più di cento anni fa ed attualmente accoglie 29 ospiti. All'interno lavorano 9 Oss, 1 infermiera, 2 cuoche, 1 addetta alle pulizie ed 1 direttrice.
Abbiamo deciso di chiedere un incontro al legale rappresentante della casa di riposo parrocchiale, Don Paolo, al CDA ed al consiglio affari economici. Chiederemo inoltre il coinvolgimento della diocesi, tutto ciò per capire in tempi brevi il destino, secondo noi ormai segnato, della struttura, in modo da permettere una corretta gestione della situazione nel rispetto primario degli ospiti, delle loro famiglie e dei dipendenti.
Ci auspichiamo collaborazione nel processo avviato, da parte di tutti i protagonisti di questa triste storia; resta il rammarico per un tentativo di “salvare” la struttura attraverso l'ingresso della stessa nella fondazione diocesana non andato purtroppo a buon fine e chiediamo comunque nell'interesse collettivo delle comunità interessate che si operi per accelerare a questo punto il percorso di costituzione della fondazione da una parte ed una gestione corretta e pragmatica della struttura di Niella Tanaro dall'altra.
Per la Segreteria Provinciale Fp CGIL di Cuneo
Gaspare Palermo