SALUZZO - A Saluzzo la ferramenta chiude perché il titolare non ha il super green pass. Solidarietà da Paolo Radosta

L'ex segretario di Fratelli d'Italia Saluzzo prende le parti del negoziante: “Nessuna diatriba sul vaccino, ma proibire alle persone di guadagnarsi da vivere è un delirio”

a.c. 19/02/2022 10:18

Il “caso” ha fatto molto discutere a Saluzzo, anche perché riguarda un’attività commerciale conosciuta da tutti nella capitale del Marchesato. Lo scorso martedì 15 un provvedimento firmato dal capitano Davide Basso, comandante della Compagnia Carabinieri di Saluzzo, ha disposto la chiusura per cinque giorni della Ferramenta Manino situata in via Martiri della Liberazione 34, sotto i portici alle spalle del Duomo.
 
Il provvedimento, effettivo fino alla data odierna (sabato 19 febbraio), fa seguito all’entrata in vigore del decreto legge del 7 gennaio con il quale si impone agli ultracinquantenni - quale condizione per l’accesso ai luoghi di lavoro - il possesso del cosiddetto green pass “rafforzato”, cioè conseguente alla vaccinazione o alla guarigione dal Covid-19. Una condizione cui ha deciso di non sottostare Roberto Manino, il titolare dell’omonima ferramenta: “Sì al vaccino per chi se lo vuole fare, no alla tessera fascista per lavorare” si legge nel messaggio affisso dal titolare dopo la chiusura, insieme al provvedimento dei carabinieri.
 
In città, com’è ovvio, la questione ha riacceso la controversia tra favorevoli e contrari alla certificazione verde. Tra quanti sono intervenuti nella contesta c’è Paolo Radosta, ex segretario di Fratelli d'Italia Saluzzo e consigliere della Fondazione Amleto Bertoni: “Non mi permetto in alcuna maniera - premette l’esponente politico - di fare affermazioni in merito ad una situazione sanitaria che certamente mi vede ignorante, non avendo in curriculum studi di natura medica o sanitaria, né intendo in alcun modo scendere in una diatriba tra favorevoli o meno al vaccino, che pur ritengo di interesse strettamente personale”.
 
“Tuttavia - continua - non posso evitare di portare la mia totale solidarietà alla proprietà del negozio in questione. Mentre tutto il mondo allenta le restrizioni, in questi giorni in Italia centinaia di migliaia di lavoratori rimangono a casa senza stipendio per colpa di quello che è oggettivamente un ricatto. Proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la nazione è un delirio. Non c’è nulla di scientifico in questo provvedimento, che è solamente punitivo e vessatorio”. Come cittadino, come italiano e come saluzzese, conclude: “mi vergogno di una deriva non degna di uno Stato civile”.
 
PRECISAZIONE
 
Inizialmente in questo articolo il sig. Paolo Radosta veniva erroneamente indicato come presidente del Circolo di Fratelli d'Italia di Saluzzo. Per correttezza d'informazione diamo quindi pubblicazione integrale della lettera inviataci del coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia William Casoni.
 
Egr. Direttore,
 
abbiamo appreso nei giorni passati che sulla testata da Lei diretta sono apparsi alcuni articoli nei quali Paolo Radosta viene presentato come Presidente del Circolo Fratelli d’Italia del Saluzzese, o più generalmente come leader dello stesso.
 
Smentisco categoricamente che Paolo Radosta ricopra attualmente alcuna carica all’interno del partito, che rimane guidato dal Presidente Mario Pinca.
 
La prego di diffondere questa notizia sulla Sua testata, a smentita di quanto precedentemente pubblicato.
 
La ringrazio sin da ora per la disponibilità.
 
Cordiali Saluti,
 
William Casoni
Coordinatore Provinciale Fratelli d’Italia - Cuneo
 

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