Sono centinaia, ogni anno, i migranti che raggiungono Saluzzo e le zone limitrofe in cerca di lavoro nella raccolta della frutta. Ad attenderli contratti a chiamata e ingaggi saltuari. Molti di loro trovano alloggio affittando case, nelle cascine oppure nelle strutture messe a disposizione dai comuni, dalla Caritas e da Coldiretti, mentre altri – circa 500 – hanno costruito un accampamento di fortuna presso il Foro Boario. Ora l'amministrazione saluzzese vorrebbe evitare il proliferare della “baraccopoli”: l'idea è quella di realizzare un dormitorio per gli stagionali della frutta all'interno dei locali della ex caserma “Filippi”, acquisita dal Comune nei mesi scorsi. Il progetto ha già ottenuto il benestare della Regione, che verserà un finanziamento da 125 mila euro.
A Paolo Allemano (consigliere regionale ed ex sindaco di Saluzzo), però, il termine “dormitorio” non piace particolarmente: “Sarà qualcosa di più. Si andrà verso una profilazione individuale delle persone che arrivano a Saluzzo, non si tratta di una “retromarcia” rispetto alla logica dell'accoglienza in cascina e del coinvolgimento delle associazioni. Dobbiamo gestire una massa di persone che prima di entrare nelle realtà lavorative si ammassano al Foro Boario, persone con alle spalle storie difficili che vanno accolte ed accompagnate in un percorso di inserimento nel mondo agricolo. Per questo ci si affiderà a professionisti del welfare con esperienza nel fenomeno delle migrazioni: non si farà un semplice lavoro di “portineria”, ma ci sarà una profilatura individuale delle persone che verranno accolte non solo nell'ottica lavorativa, ma da un punto di vista personale, cosa che raramente è avvenuta in passato. Non sarà solamente un dormitorio, ma un luogo dove accogliere le persone in maniera dignitosa”.
“Noi abbiamo risposto ad una richiesta formale del comune di Saluzzo, che ci ha prospettato il progetto, - prosegue Allemano – tramite un accordo di programma (contestualmente all'approvazione del bilancio avvenuta lo scorso 28 marzo) trasferiremo al Comune la somma di 125 mila euro, che copre quasi la metà del preventivo stilato dall'amministrazione, ammontante a circa 300 mila euro”.
Un progetto al quale l'amministrazione guidata da Mauro Calderoni lavorerebbe da mesi insieme alla Regione, alla Cgil, ai sindacati agricoli ed altri enti.
Il costo stimato per il progetto sarebbe di circa 300 mila euro: anche gli altri enti coinvolti, oltre alla Regione, starebbero stanziando risorse, mentre il Comune avrebbe preso parte a bandi europei e regionali per reperire i fondi necessari. La Regione, come detto, finanzierà l'intervento con 125 mila euro, da destinare alla ristrutturazione degli immobili e alla futura gestione.