RACCONIGI - Anche nella Granda scoppia il caso Ilva: lunedì sciopero e presidio

Nello stabilimento di Racconigi previsti 42 esuberi, mentre chi verrà riassunto lo sarà a garanzie ridotte

07/10/2017 14:14

Giusto nella giornata di ieri avevamo dato ampio spazio alla manifestazione dei lavoratori della Burgo, contestuale al primo incontro tra sindacati e vertici dello stabilimento. La cartiera di Verzuolo ha aperto lunedì scorso la procedura di licenziamento collettivo nei confronti dei 143 lavoratori della 'linea ottava', che l'azienda è intenzionata a chiudere dal 1 gennaio venturo.
 
Mentre i rappresentanti sindacali si stanno preparando per aprire un tavolo di crisi sull'azienda di Verzuolo, ecco che spunta un'altra grana: l'Ilva, la società che si occupa della produzione e della trasformazione dell'acciaio, che ha cambiato proprietà, è intenzionata a riassumere solamente 10 mila dipendenti su 14 mila. L'azienda che è nata dalle ceneri dell'Italsider ha uno stabilimento a Racconigi, nel quale per lunedì 9 ottobre sono state proclamate otto ore di sciopero, con un presidio di fronte allo stabilimento. Le prime cifre diffuse raccontano che, a Racconigi, la società riassumerebbe 125 dipendenti su 167, in pari con la media nazionale, con ben 42 esuberi. Inoltre chi verrebbe riassunto lo sarebbe con il Jobs Act, vedendo quindi ridotte le proprie garanzie.
Lo sciopero di Racconigi va inquadrato in un contesto nazionale nel quale anche gli stabilimenti più grandi della stessa azienda (Taranto, Genova, Novi Ligure) si asterranno dal lavoro. Lunedì è anche il giorno in cui, a Roma, ci sarà un incontro al ministero dello Sviluppo per discutere della questione.

s.m.

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