Si è svolto ieri, lunedì 25 maggio, in Prefettura un incontro per organizzare un piano per l’accoglienza dei lavoratori della frutta attesi sul territorio della provincia di Cuneo dal prossimo 3 giugno, quando sarà possibile la mobilità tra regioni. Sono attese circa 12 mila persone per soddisfare la richiesta di manodopera del settore agricolo.
A preoccupare è la situazione di Saluzzo. Quest’anno il PAS, utile a tamponare il problema negli scorsi anni, non potrà essere aperto per ragioni di sicurezza sanitaria. Secondo quanto stimato al tavolo di ieri saranno dalle trecento alle settecento le persone che resteranno senza un tetto e per le quali si punterà sull'accoglienza diffusa, mentre gli altri si arrangeranno: più della metà ha già una sistemazione, mentre alcuni la troveranno in cascine o campeggiando presso i luoghi di lavoro.
L’obiettivo del tavolo di ieri, che ha lavorato su un protocollo di carattere sanitario parallelamente a uno operativo, è quello di spingere i braccianti a evitare l’accampamento collettivo, con la collaborazione delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e la sensibilizzazione delle aziende agricole. Al tavolo hanno partecipato rappresentanti delle forze dell'ordine, della Regione e degli enti locali, presente anche il presidente della Provincia, Federico Borgna.
“Le ditte che hanno la possibilità di farlo devono dare ospitalità, è anche nel loro interesse - spiega il Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari -: monitorando i lavoratori con il termoscanner, tenendo i lavoratori sul posto ed evitando che vadano in giro le aziende agricole fanno un servizio non solo alla collettività, ma anche a loro stesse”. I migranti vengono da territori in cui l’incidenza del virus è stata molto bassa: Calabria, Campania, Puglia e Molise. Il rischio è che si contagino venendo a contatto con i locali.
Intanto la Questura ha disposto il servizio di vigilanza e monitoraggio in tutto il Saluzzese, un servizio a cui collaborano tutte le forze di polizia oltre che l’Esercito. Il servizio si dispiega così: un gruppo di vigilanza sarà dedicato al Foro Boario e al Pas con militari dell’esercito e personale delle forze di polizia che si avvicendano turno per turno. Un servizio di più ampio raggio sulla città verrà gestito da Polizia e Carabinieri. All’esterno del concentrico cittadino Stradale, Finanza e Carabinieri sorveglieranno le direttrici per Savigliano e Pinerolese. La statale verso Busca sarà pattugliata dalla Polizia di Frontiera, il cui personale è momentaneamente inoperoso all'aeroporto di Levaldigi causa coronavirus. La Polizia Ferroviaria sarà invece operativa su Savigliano e su Cuneo. “Tutto questo premesso che si tratta per il 99% di persone regolari”, ha specificato il Questore.
Al piano operativo verrà affiancato quello sanitario: nel caso in cui venisse individuato un assembramento si procederà all’identificazione e alla richiesta di distanziamento. In seguito verrà avvertita l’Asl che si recherà in loco per effettuare la verifica della temperatura corporea. Nel caso in cui ci fosse un positivo questo verrà isolato e anche agli altri toccherà la quarantena, mentre nell’ipotesi in cui non venissero individuati infetti si procederà alla semplice richiesta di evitare assembramenti futuri.