Per mesi – l'ultimo volta a maggio - l'azienda aveva rassicurato i lavoratori sull'intenzione di mantenere la produzione a Saluzzo, oggi, invece, ecco l'ufficialità del drastico ripensamento: la Mahle, multinazionale tedesca specializzata nella componentistica per auto, chiuderà lo stabilimento di Saluzzo insieme a quello di La Loggia. In totale 450 i lavoratori coinvolti, con la produzione che – è emerso nella riunione tra azienda e sindacati stamattina a Torino – potrebbe essere spostata in Polonia e Turchia.
A Torino era presente anche il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni: “La situazione è senz'altro drammatica, fino a maggio l'azienda rassicurava sul mantenimento dell'attività nei due stabilimenti e oggi assistiamo ad un repentino cambio di prospettive e alla decisione di chiudere entrambi i siti. Un comportamento decisamente poco rispettoso nei confronti dei lavoratori”. Le motivazioni di questo ripensamento? Amaro il commento del primo cittadino saluzzese: “Queste cose purtroppo non vengono mai motivate, si comunicano e basta”.
Sulla situazione della Mahle di Saluzzo è intervenuto, a margine della presentazione dei dati dell’analisi congiunturale per il quarto trimestre dell’anno, il presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola: “Spiace quando c’è una chiusura di un piccolo stabilimento locale, tanto più quando ha dimensioni più ampie. Costringere però un'azienda a produrre qualcosa che non ha più appeal sul mercato non è possibile. La Mahle produce pistoni per motori diesel, un mercato che si sta chiudendo”.
In questi minuti presso lo stabilimento saluzzese (e in quello di La Loggia) è iniziata la prima assemblea tra i lavoratori e i rappresentanti delle sigle sindacali, in cui si decideranno le azioni da intraprendere nelle prossime settimane.