Riceviamo e pubblichiamo.
Sulle nostre strade sta tornando il simpatico “popolo della scuola”, che saluto con viva cordialità e con sentimenti augurali. Nonostante il tempo nel quale viviamo, vi è aria di speranza e desiderio di ritornare a scoprire la bellezza delle stagioni della vita. Un augurio va anzitutto ai ragazzi e ai giovani, centro del mio ministero pastorale e di quello di tutta la comunità diocesana. La scuola segna per la vita; non dilata soltanto gli orizzonti dell’intelligenza, ma accompagna la
crescita della persona verso l’apertura ai grandi valori esistenziali della verità, della giustizia, della solidarietà e della pace: pietre miliari sulle strade verso il futuro. Con i genitori e con gli insegnanti vorrei anch’io raccomandare: “Diventate amici gli uni degli altri, amate il tempo della scuola e siate protagonisti di un’esperienza che prepara alla vita”. Con ogni mia forza spero - poiché la scuola non è soltanto divertimento, ma anche e soprattutto impegno e sacrificio – che ogni studente non dimentichi di mettere nel “proprio zaino” anche il Vangelo, il Libro che attrezza per le grandi scalate e regala, in particolar modo ai giovani e ai ragazzi assetati di verità e di libertà, il senso cristiano dell’impegno, del sacrificio, della felicità, della vita! Un altro augurio è per gli insegnanti, ai quali non si chiede soltanto di possedere competenze disciplinari e didattiche, o grandi possibilità relazionali e comunicative, ma anche una vigile coscienza educativa. Gli alunni di oggi, forse più che in passato, hanno bisogno di ascoltare e di essere ascoltati; forse molti di loro sono alla ricerca del senso della propria esistenza. Non abbiano paura gli insegnanti di parlare ai giovani anche del Vangelo, il libro che racchiude quella Sapienza che aiuta a conoscere e a sperimentare il senso dell’imparare a vivere nel mondo, con gli altri e per gli altri, rendendolo più bello. Esso, insieme alla Divina Commedia o ai Promessi Sposi, costituisce una sinossi che si intreccia e fa cultura: coltiva e cura il campo dell’esistenza, il gusto della vita, del sacrificio e dell’impegno richiesti. Il servizio alla crescita della libertà, illuminata e responsabile, dei giovani è il più delicato e importante. Esso chiede sapienza e pazienza, cura e amore, competenza e passione, autorevolezza e credibilità. Ma ne vale la pena: è in gioco, per tutti, la qualità del domani. Auguri carissimi ragazzi e giovani, perché possiate raggiungere la felicità e costruire un’umanità nuova! Auguri carissimi docenti, perché sappiate saggiamente dosare sapienza e pazienza, cura e amore, competenza e passione, autorevolezza e credibilità!
Monsignor Cristiano Bodo, Vescovo di Saluzzo