“Due lavoratori su tre sono precari. Le donne più precarie degli uomini. I somministrati sono la maggioranza dei lavoratori e mancano fino a 3 mila euro all’anno a testa dalle loro buste paga dal 2018 al 2023”. Si apre così il comunicato firmato dalle rappresentanze Felsa Cisl, Cgil Nidil e UilTemp presso lo stabilimento “Rana” di Moretta: nella nota si annuncia il presidio di protesta che si svolgerà oggi, giovedì 16 novembre, dalle 10 alle 17 di fronte allo stabilimento.
“Anche se avete un contratto di lavoro precario, la vostra situazione di lavoro, di salario e diritti può migliorare: insieme si può, non lo scordate”, si legge nel documento rivolto ai lavoratori: “Nonostante da tempo sia iniziato un intervento sindacale che ci ha portati a mantenere lo sciopero a oltranza sul terzo turno del sabato notte, la direzione Rana nega un tavolo negoziale e dimostra nei fatti la mancanza di una vera volontà di risolvere i problemi presenti nei precari, a partire da assunzioni stabili, pagamento degli arretrati salariali mancanti, risoluzione dei gravi problemi di sicurezza, un’organizzazione di lavoro rispettosa della dignità delle famiglie e un adeguamento degli attuali inquadramenti professionali”.
“Per tutelare i lavoratori siamo stati costretti a procedere con alcuni ricorsi in tribunale e segnalare il tutto ai servizi ispettivi che hanno già provveduto ad un primo accesso ASL”, conclude la nota.