SAMPEYRE - ''I piccoli comuni montani rischiano il blocco per mancanza di segretari comunali''

Il sindaco di Sampeyre Amorisco: “L’avevo già segnalato nel 2018, ma Ministero dell’Interno e Prefettura di Torino si sono disinteressati del problema”

Redazione 09/12/2020 12:04

Riceviamo e pubblichiamo.     
 
Oggi si può anche morire di Covid-19, ma le attività dei piccoli Comuni montani certamente  muoiono per la mancanza nelle sedi vacanti di un segretario comunale che coordini e assicuri la continuità delle loro attività amministrative.
 
La situazione da tempo è grave, ma la riforma Quota 100 l’ha aggravato ulteriormente per il pensionamento della “vecchia leva” dei segretari comunali che, in origine funzionari statali, sono stati declassati dalla famosa, si fa per dire, riforma Bassanini del 1997, dal ruolo di  stimati funzionari statali a veri e propri “portaborse dei Sindaci” ovviamente di quelli delle medie e grandi città che si permettono il lusso di impedire che i loro segretari possano assumere servizi a scavalco continuativi presso i piccoli Comuni montani che stanno per chiudere a causa della assenza di un segretario che è obbligo di legge assicurare.
 
Succede anche che si possa ottenere, con domanda al Sindaco del Comune interessato e con tanto di decreto prefettizio di nomina, il segretario comunale per un solo giorno che, solitamente, coincide con la riunione del Consiglio comunale, troppo poco per garantire la regolarità delle convocazioni e della predisposizione delle proposte di delibere iscritte all’ordine del giorno che richiedono una fase preparatoria almeno di cinque giorni per le convocazioni ordinarie e di tre giorni per le convocazioni straordinarie.
 
Intervistato Domenico Amorisco, primo cittadino di Sampeyre nel suo duplice ruolo di ex segretario comunale e sindaco in atto, ha dichiarato: “Non posso che ripetere quello che avevo già detto tre anni fa, nel 2018, in occasione di una segnalazione della gravità della situazione dei piccoli Comuni per mancanza dei segretari. Oltre la riforma Bassanini del 1997 si deve aggiungere anche la riforma della Pubblica Amministrazione cosiddetta Madia del 2015 che non è stata completata con l’adozione dei decreti attuativi e che addirittura abolisce la figura del segretario comunale rimasta ancora oggi solo in regime di provvisorietà senza alcuna regolamentazione, perché una sentenza della Corte Costituzionale del 2016 ha giudicato incostituzionali alcuni articoli di questa ennesima riforma penalizzante il ruolo e la figura del segretario comunale. A questo punto è lecito chiedersi come con queste due riforme, quella di Bassanini e quella della Madia, sia possibile oggi intraprendere la carriera di segretario comunale ripopolando gli Albi regionali per assicurare il prezioso ed insostituibile servizio di segretario comunale ai tanti piccoli Comuni che ne hanno bisogno per evitare il blocco delle loro attività amministrative? Una risposta spetta con urgenza al Ministero dell’Interno, visto che dalla diffusione dei dati ministeriali si parla di 2.385 sedi vacanti a livello nazionale di cui ben 1.670 solo nei piccoli Comuni, e. a livello della provincia di Cuneo di oltre un centinaio di sedi vacanti! “ 
 

Notizie interessanti:

Vedi altro