VENASCA - Il giudice di pace dà ragione alla preside nel “caso” dei 25 alunni cinesi bocciati

La decisione di Patrizia Revello, dirigente dell’istituto comprensivo di Venasca-Costigliole Saluzzo, aveva suscitato le proteste di famiglie e sindacati

Redazione 07/11/2023 17:55

Nessun arbitrio da parte della preside: il giudice di pace di Saluzzo ha avallato la scelta dell’allora preside dell’istituto comprensivo di Venasca-Costigliole Saluzzo, nel caso relativo alla “maxi bocciatura” di ben venticinque alunni di origine cinese iscritti alle classi elementari e medie.
 
I fatti risalgono all’anno scolastico 2020-21, quello più funestato dal Covid. Le famiglie degli alunni protestavano sostenendo di aver ricevuto l’autorizzazione dalla scuola di prendere in carico bambini e ragazzi, avviando percorsi di educazione parentale. Solo dopo, però, avrebbero scoperto che i figli venivano segnati assenti e che l’istituto - con un migliaio di alunni iscritti - aveva di fatto perso i contatti con loro. Nonostante gli appelli, la preside, in assenza di documentazione, aveva deciso di bocciarli tutti. Lo scorso 25 settembre il tribunale le ha dato ragione, sebbene in conseguenza di quella vicenda la Revello fosse stata sospesa dalle sue funzioni dopo l’avvio di un procedimento disciplinare.
 
La preside, contestata da sindacati e famiglie, ha lasciato la scuola l’anno successivo, dopo il reintegro. Quest’anno è stata nominata dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Moretta, ma anche in questo caso l’Ufficio scolastico regionale è intervenuto nominando un reggente, come era accaduto a Venasca. Già nel 2015 la preside era stata condannata per comportamento antisindacale a Saluzzo. Nel Torinese le levate di scudi delle famiglie avevano portato al suo allontanamento prima da Luserna San Giovanni e poi dall’istituto comprensivo 4 di Pinerolo, da dove è tornata successivamente nella Granda.

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